Abbiamo partecipato come redazione di Concrete News ieri, martedì 12 dicembre, al seminario annunciato nei giorni scorsi, intitolato “I ponti storici, ricerca e tecnologie per la durabilità delle opere”, organizzato dall’Istituto italiano per il calcestruzzo, sotto la direzione della dottoressa Valeria Campioni. L’occasione ha visto l’avvicendarsi di numerose personalità tecniche quali il geometra Silvio Cocco presidente dell’I.I.C. e amministratore delegato Tekna Chem Group, la già citata Valeria Campioni, il professor Raffaele Pucinotti, docente di tecnica delle costruzioni presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’esperto strutturalista di Tekna Chem Group, Ing. Giovanni Fiordaliso e il professor Enzo Siviero, Retore dell’Università telematica eCampus, già ex direttore del Dipartimento di Costruzioni dello IUAV di Venezia.
Nel corso del seminario sono stati trattati da diversi punti di vista i temi più salienti e più attuali che riguardano le recenti ricerche e l’evoluzione tecnologica nell’ambito della durabilità delle opere. Nell’introduzione del convegno tecnico, svoltosi nell’aula Aula Quinto Cocco di Tekna Chem, a Renate (MB), Silvio Cocco, si è soffermato sul concetto del rispetto dell’ambiente che, secondo la filosofia aziendale del gruppo brianzolo passa necessariamente attraverso il connubio tra gli investimenti in prodotti di alta qualità e l’utilizzo di tecnologie innovative. “Il calcestruzzo va rispettato, attraverso l’uso di materie prime di ottima qualità. Solo in questo modo si può allungare la vita delle opere, a vantaggio dell’ambiente e della sicurezza di tutti”, ha annunciato nella sua introduzione il geometra Cocco, che continua: “Un’opera, piccola o grande che sia ha un costo che non è solo legato alla sua costruzione, ma parte dalla progettazione, allo studio della miscela di calcestruzzo più idonea e arriva eventualmente alla fine della vita dell’opera stessa attraverso il suo smaltimento; dobbiamo pertanto tenere questo concetto bene a mente ogni volta che pensiamo il calcestruzzo”.
Il secondo intervento è stato condotto da Enzo Siviero, conosciuto internazionalmente con lo pseudonimo di Bridgeman, in virtù delle sue conoscenze approfondite maturate dal docente relative allo studio e alla progettazione dei ponti e all’insegnamento presso la facoltà di Architettura di Venezia. Nel corso della sua presentazione, Siviero ha rimarcato i concetti di attenzione al paesaggio, durabilità e etica del costruire, presentando alcuni progetti di ponti da lui ideati e riallacciandosi alla filosofia del geometra Cocco di una cultura della durabilità delle opere che “deve diventare una costante del costruire, per trasmettere l’emozione del calcestruzzo”, nelle parole del professore. “Sarò a fianco di questa Accademia (quella di Tekna Chem, che ogni anno organizza formazione altamente specializzata sia presso la sede di Renate che all’interno degli istituti tecnici superiori, ndR) con orgoglio affinché questi valori condivisi diventino realtà”, ha spiegato Siviero, che ha alle spalle la progettazione di alcuni ponti che hanno già circa 40 anni di vita, oltre ad aver realizzato numerose pubblicazioni e tesi di laurea nella sua carriera accademica.
“Nel corso della mia carriera mi sono accorto di quanto possa essere a volte difficile trovare collaboratori, tecnici e professionalità che abbraccino delle idee innovative. Quando ho deciso di intraprendere questo progetto, oramai 23 anni fa, mi sono rivolto alle università, per ricercare talenti in grado di aiutarmi a realizzare il sogno che oggi siamo qua a raccontare” -commenta in un momento a cavallo tra gli interventi Silvio Cocco – Fu allora che conobbi la dottoressa Campioni, che usciva da un eccellente percorso accademico conclusosi con la Laurea in Chimica. Il suo contributo indispensabile è oggi alla guida dell’I.I.C e ne sono molto orgoglioso in quanto le sue doti scientifiche si sono mescolate perfettamente alle mie idee tecniche nell’applicazione al calcestruzzo”.
“Quando iniziai a lavorare in Tekna Chem dovetti cambiare completamente il mio ambiente di lavoro, dal laboratorio “teorico” dell’Università, mi sono ritrovata a lavorare nei laboratori a cielo aperto del cantiere, nelle cave, all’interno di centrali di betonaggio. Così ho iniziato a studiare il calcestruzzo dal punto di vista chimico – spiega Campioni nel corso del suo intervento – Il mio primo obiettivo era diventato quello di individuare come non doveva essere realizzato il calcestruzzo, prendendo in analisi gli errori tecnici che mi venivano presentati da colleghi o che vedevo io personalmente in cantiere. Problemi maggiori quali la corrosione da cloruri e da carbonatazione, vennero da me analizzati per capire come poter costruire un calcestruzzo a prova dell’aggressione degli agenti corrosivi, un calcestruzzo che potesse durare nel tempo e resistere. Così abbiamo iniziato a concentrarci sulla diminuzione del rapporto acqua/cemento, per abbassare la porosità della miscela, responsabile delle infiltrazioni di anidride carbonica e silicati. In questo senso la qualità degli aggregati e del legante è fondamentale. Ecco che abbiamo sviluppato il prodotto Aeternum, chiamato così poiché prende spunto e ispirazione dalle mura romane”.
Nel successivo intervento del geometra Cocco e dell’ingegner Giovanni Fiordaliso, strutturista presso Tekna Chem, si è parlato più approfonditamente del prodotto Aeternum HTE, il calcestruzzo fibrorinforzato svliluppato dal gruppo che ha ottenuto dal Ministero il Certificato di valutazione tecnica (CVT) in qualità di micro-calcestruzzo per la riabilitazione delle opere strutturali e per la realizzazione di elementi strutturali, classificato di classe d14. Nella presentazione Fiordaliso ha esposto un caso pratico di un progetto in cui è stato proposto l’utilizzo del prodotto Aeternum HTE per il ripristino di un ponte storico. Le evidenze hanno portato alla luce l’elevata innovazione tecnologica e le caratteristiche preferenziali del prodotto di Tekna Chem, che si presenta come un vero e proprio “elemento strutturale, giglio della costante ricerca dell’azienda e dell’Istituto”, come ha rimarcato l’esperto strutturista.
Nel corso della presentazione del professor Pucinotti si è quindi approfondita dal punto di vista tecnico l’importanza della presenza del CVT e dell’osservanza delle linee guida nelle applicazioni del calcestruzzo fibro-rinforzato.
Al termine del seminario è stato aperto l’Open Day presso tutti i capannoni Tekna Chem, aperti per l’occasione per tutti i partecipanti e ospiti.
Seguirà al presente articolo un approfondimento all’interno delle pagine del prossimo numero di Concrete News.