Si è tenuto nella mattinata del 6 Giugno a Palazzo San Giorgio, Genova, un forum organizzato da Il Secolo XIX, The MediTelegraph e Ttm – Tecnologie Trasporti Mare intitolato “I nuovi confini della sostenibilità – Il mare e la transizione energetica: cambiare rotta per non cambiare gli obiettivi.”
Tra i vari temi affrontati durante la giornata si è parlato della nuova Diga Foranea, i cui lavori sono iniziati il 4 Maggio con la posa della “prima pietra”, ovvero una gettata di ghiaia a 500 metri dalle banchine di Sampierdarena.
Uno dei numerosi relatori intervenuti è stato Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e, dal 2021, Commissario Straordinario per la realizzazione della Nuova Diga Foranea di Genova.
Signorini si è dimostrato ottimista e confidente per quel che riguarda i lavori della nuova Diga, affermando di essere in piena linea con il cronoprogramma e fissando al 20 Giugno 2023 la data dell’inizio della palificazione che andrà a consolidare lo strato di ghiaia tutt’ora in posa al ritmo di circa 2.000 tonnellate giornaliere.
Per quanto riguarda la fase successiva, cioè la posa dei cassoni che inizierà auspicabilmente verso agosto/settembre, si attende lo screening di Valutazione di impatto ambientale da parte di Regione Liguria, che dovrebbe arrivare entro la fine di luglio. Se tutto dovesse procedere per il meglio i cassoni verranno costruiti nel bacino di Vado Ligure, a Savona.
“Resta lo stabilimento di Pra’, che contiamo di non dover usare, ma siccome si tratta di un’opera che deve essere conclusa nei tempi del collegato Draghi al Pnrr, quindi entro il 2026, poiché gli imprevisti sono dietro l’angolo, la lasciamo nel piano di cantiere.” afferma Giovanni Toti, presidente della regione Liguria.