È questo l’esito emerso dal convegno promosso da Anpar (Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati) e Nadeco (Associazione Nazionale Demolizione ed Economia Circolare per le Costruzioni), con il patrocinio di Assoambiente, Ance e Unioncamere.
L’evento, svoltosi il 12 ottobre a Roma, presso la Sala Longhi di Unioncamere, ha reso una fotografia della situazione attuale del settore del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione in Italia, mettendo in evidenza un dato piuttosto contraddittorio. Per un settore che ogni anno gestisce circa 80 milioni di tonnellate di rifiuti, l’81% dei quali viene riciclato, solamente poco più della metà di essi viene effettivamente riutilizzata. Il risultato è un accumulo ingente e oneroso di questi materiali, che giace all’interno degli impianti, inutilizzato.
“Oggi non è possibile parlare di sostenibilità delle opere – è il commento di Paolo Barberi, presidente di Anpar – se nella progettazione e realizzazione si prescinde dall’uso prioritario degli aggregati riciclati”. Effettivamente, osservando i numeri, l’Italia ha pienamente superato la soglia obiettivo di riciclo imposta dall’Unione Europea. Quindi l’ostacolo sembra essere piuttosto il tema della circolarità, non ancora ben interiorizzato all’interno delle stazioni appaltanti.
Servirebbe forse un aiuto da parte del Governo, che possa dettare delle linee guida che incentivino un maggiore utilizzo degli aggregati riciclati, come scelta preferibile rispetto ai beni primari, in opere infrastrutturali, e in fase di fondazione.
Il convegno ha visto la partecipazione, tra gli altri, del viceministro MASE Vannia Gava, e di Daniele Carissimi, membro esterno del gruppo di lavoro EoW presso Ufficio Legislativo del MASE. L’EoW è il “decreto inerti” denominato “End of Waste”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a ottobre 2022. Esso stabilisce i criteri specifici entro i quali i rifiuti da costruzione e demolizione sono trasformati in risorse, cioè in aggregati recuperati da utilizzare per gli scopi specifici previsti, creando nuove opportunità per il recupero e il riutilizzo dei materiali e riducendo l’impatto ambientale della loro gestione.