Questa sintesi è tratta dall’articolo di assobeton.it, pubblicato giovedì 21 settembre, a firma dell’ingegner Alessandra Ronchetti (segreteria tecnica Assobeton)
Dopo cinque anni di lavoro e una bozza di norma inviata all’inchiesta pubblica nel 2021, è stata recentemente approvata la nuova versione dell’Eurocodice 2, la norma che rappresenta un punto di riferimento cruciale per il settore del calcestruzzo. Questa nuova versione sostituirà l’edizione attualmente in vigore, pubblicata nel dicembre 2004. Un cambiamento significativo per i progettisti che hanno utilizzato questa norma per oltre due decenni.
I lavori di revisione dell’Eurocodice 2 sono iniziati nel 2016, guidati da un team di esperti composto da sei membri, tra cui il professor Marco Menegotto, un italiano. La bozza di norma è stata successivamente sottoposta all’attenzione del competente gruppo di lavoro del CEN, l’Ente Normativo Europeo, che ha coinvolto esperti italiani come il professor Maurizio Orlando e altri illustri nomi quali i professori Di Prisco, Plizzari e Mancini. Un secondo team di esperti ha lavorato alla stesura di nuove Appendici, relative a materiali precedentemente non trattati.
Nel 2021, la bozza di norma è stata sottoposta all’inchiesta pubblica, e sono stati ricevuti circa 4.000 commenti da parte dei 34 enti normativi nazionali facenti parte del CEN. Dopo un voto formale, la norma è stata approvata, e tutti i paesi europei dovranno renderla operativa entro la fine del 2027, con un periodo di coesistenza tra il vecchio e il nuovo codice per consentire agli utilizzatori di adattarsi alle numerose modifiche introdotte.
Una delle peculiarità italiane è il fatto che le norme progettuali non sono redatte dall’Ente Normativo Nazionale, ma da un Ministero. In Italia, la progettazione strutturale è regolata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (DM 17 gennaio 2018), che prevalgono sulle norme volontarie come gli Eurocodici. Le NTC prendono in considerazione gli Eurocodici come documento di riferimento per le loro revisioni periodiche.
La nuova versione dell’Eurocodice 2, che unisce in un unico documento le norme relative agli edifici, ai ponti e alle strutture di contenimento, introdurrà numerosi cambiamenti. Alcune delle principali modifiche includono:
Introduzione di un nuovo coefficiente parziale di sicurezza γV per le verifiche a taglio e punzonamento degli elementi senza armatura a taglio;
Sostituzione del coefficiente αcc con due nuovi coefficienti che considerano il tipo e la durata delle sollecitazioni per il calcestruzzo;
Aggiunta di nuove classi di acciaio per le armature e modifiche nelle verifiche di resistenza a taglio e punzonamento;
Introduzione di un nuovo approccio alla valutazione della durabilità, inclusa l’impiegabilità di aggregati riciclati;
Modifiche nelle verifiche a flessione e nei diagrammi σ-ε;
Regole precise per considerare l’incremento di resistenza a compressione del calcestruzzo confinato;
Cambiamenti nelle verifiche del punzonamento, inclusa la modifica del perimetro di controllo e il calcolo della tensione media;
Nuove regole per la verifica dell’ancoraggio delle barre;
Calcolo della lunghezza di sovrapposizione basato sulla lunghezza di ancoraggio, incrementata del 20%;
Modifiche all’Appendice A, che prevede un maggior numero di casi per la riduzione dei coefficienti di sicurezza;
Inoltre, la nuova norma introdurrà nuove regole relative alla verifica delle strutture esistenti e affronterà il tema della sostenibilità, con un approccio meno prescrittivo e più prestazionale alla durabilità del calcestruzzo.
In conclusione, la nuova versione dell’Eurocodice 2 rappresenta un cambiamento significativo per il settore del calcestruzzo. Sarà fondamentale studiare attentamente e applicare queste nuove norme per comprendere appieno le loro implicazioni e assicurare la sicurezza e la qualità delle future strutture in calcestruzzo.