Il Sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture con delega ai porti Roberto Traversi ha confermato che nel Recovery Plan del Governo verranno stanziati 500 milioni di euro per la nuova diga foranea del porto di Genova. La cifra, in realtà, dovrà essere ben più corposa per poter portare a compimento l’intera opera, ma il segnale, tanto atteso, è comunque molto importante. La nuova diga foranea consentirà al più grande porto europeo di assumere una nuova conformazione (non più a “pettine”) guadagnando così nuovi spazi per lo stoccaggio delle merci e l’arrivo dei treni. Inoltre sarà possibile fare ormeggiare navi sempre più grandi, anche da oltre 20.000 TEU.
Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti e presidente di Saimare, ha dichiarato che “la costruzione della nuova Diga genovese dovrebbe essere posta a carico dei nuovi concessionari e in parte di FS. I porti liguri sono un perno importante del sistema economico e logistico del Nord del Paese e in particolare del Nord Ovest. Oltre il 50% delle esportazioni italiane extra UE partono dai qui. Per un Paese che vuole ritornare a crescere di più l’aumento delle esportazioni è una priorità nazionale – spiega Giachino -. Un sistema portuale e logistico come quello che fa capo al porto di Genova e che insieme alla area logistica lombardo-piemontese con la costruzione del Terzo Valico e della TAV diverrà la più grande area logistica del Sud Europa ha assoluto bisogno di un sistema infrastrutturale, autostradale e ferroviario, moderno è altamente competitivo. Chi deve ricevere merce dal mercato mondiale sceglie i porti meglio collegati con il loro retroporto. Con la nuova Diga foranea Genova potrà diventare la porta da e verso l’Africa e l’Oriente della Europa centro-meridionale. Occorrono pertanto da un lato interventi che riducano l’intasamento del traffico e il sovraccarico in alcuni snodi e la Gronda autostradale risponde pienamente a questi requisiti mentre la costruzione della nuova Diga Foranea al porto di Genova consentirà l’aumento dei traffici e quindi della crescita. Ecco che la costruzione della nuova Diga genovese dovrebbe essere posta a carico dei nuovi concessionari e in parte di FS, così come sarà strategico alleggerire il traffico sulla rete stradale normale prevedendo uno sconto diretto al casello per le aziende di autotrasporto, iniziativa attualmente a carico del Bilancio dello Stato con un costo che supera i cento milioni di euro annuì. Questi fondi potrebbero essere utilizzati per una forte rottamazione dei vecchi mezzi pesanti, Euro 0,1,2,3,4, dando in questo modo un contributo alla ripresa del settore mezzi pesanti”.