Continuiamo a portare all’attenzione dei nostri lettori i grandi progetti in cui sono coinvolte le eccellenze accademiche italiane.
ll 24 e 25 gennaio scorsi, presso il Politecnico di Milano, si è tenuto il kickoff meeting del progetto europeo Bridgitise, che ha ricevuto un finanziamento di 4 milioni di euro per studiare l’utilizzo di strumenti digitali per lo sviluppo di approcci innovativi, efficienti, e sostenibili alla gestione dell’integrità dei ponti mediante processi di Building Information Modelling, da cui l’acronimo BrIM (Bridge Integrity Management). Molti ponti in Europa sono stati costruiti negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e sono prossimi, se non hanno addirittura già superato, la loro vita utile.
Spesso le condizioni in cui queste infrastrutture operano sono lontane da quelle ipotizzate in fase di progettazione, anche a causa del deterioramento accelerato provocato dagli effetti del cambiamento climatico.
Il progetto di Bridgitise affronterà queste sfide, proponendo un nuovo paradigma per il primo Dottorato Industriale in UE che aprirà la strada alla formazione di nuove generazioni di ricercatori e professionisti specializzati nel BrIM digitale.
Il progetto sarà condotto da un consorzio multidisciplinare e internazionale che vede la partecipazione di 24 partner accademici e industriali, coordinati dalla Professoressa Maria Pina Limongelli del Politecnico di Milano. Il consorzio coinvolge tutti i settori tecnico-scientifici che contribuiscono all’industria delle infrastrutture di trasporto e dei relativi processi e strumenti digitali, con un focus specifico sul loro utilizzo per la gestione del ciclo di vita dei ponti. Il progetto studierà, tra gli altri, l’utilizzo di sensori distribuiti, droni, crowd-sensing, radar satellitare, BIM, gemelli digitali, Internet of Things (IoT), e sistemi di Intelligenza Artificiale (AI) come strumenti di supporto alle decisioni.
“Il settore dei ponti è in ritardo nella digitalizzazione rispetto ad altre industrie. I processi di manutenzione dei ponti si basano ancora su metodi obsoleti, che ostacolano l’efficienza delle infrastrutture di trasporto, e causano perdite economiche, sociali ed ambientali”, spiega Maria Pina Limongelli, coordinatrice del progetto e professoressa presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito di Polimi. “Per colmare questa lacuna, è necessaria una stretta collaborazione tra accademia e industria, che aiuti ad orientare la ricerca e il trasferimento tecnologico, tenendo conto delle esigenze dell’industria”.