Si è svolto mercoledì 25 ottobre il convegno annuale nazionale dedicato all’ingegneria della sicurezza.
Organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Caserta, l’evento ha scandagliato le diverse sfide alle quali è sottoposta, all’interno del panorama attuale, l’ingegneria della sicurezza.
L’undicesima edizione di questo summit si è tenuta a Caserta, presso il meraviglioso complesso monumentale del Belvedere di San Leucio. Molteplici sono stati i temi trattati e numerosissimi gli interventi che si sono susseguiti nel corso delle tre sessioni tematiche in cui si è deciso di articolare i lavori, focalizzate rispettivamente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, la sicurezza nei cantieri e la prevenzione degli incendi.
Gli aspetti legati alla transizione energetica, alla ristrutturazione profonda degli edifici, alla “smart mobility” aggiungono nuove sfumature alla variegata tavolozza di colori dell’ingegneria della sicurezza, intrecciandosi alle tematiche più consolidate. Comprendere questi nuovi temi, ponendo al centro dell’analisi i singoli destinatari delle pratiche di sicurezza, è stato l’obiettivo del convegno che ha visto la partecipazione di illustri esperti in materia, oltre che di rappresentanti delle istituzioni, chiamate a definire le policy in tema di sicurezza e prevenzione.
Sono intervenuti, oltre al sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha dato il via ai lavori, anche il viceministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto, il presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Caserta, Carlo Raucci, e il presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini.
Nel corso della prima sessione del convegno si è parlato del tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Si è fatta menzione di una generale carenza percettiva del rischio all’interno degli ambienti lavorativi, spesso causa di tragiche conseguenze. Problematica che riflette un’attuale deficit nella promozione di una cultura della prevenzione all’interno del nostro Paese. Si rende quindi necessaria una diffusione della conoscenza in materia di prevenzione, che sia avviata sin dai percorsi educativi e approfondita tramite specifici programmi formativi rivolti sia agli esperti della sicurezza che ai lavoratori, affinché si sviluppino pratiche atte a favorire una partecipazione più ampia da parte dei vari portatori di interesse nei programmi di prevenzione dei rischi sul lavoro.
Sono intervenuti Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione Inail, per CNI Antonio Leonardi, Gianluca Giagni, Rita Amelia Grunspan e Pasquale Staropoli, in qualità di Responsabile della Segreteria tecnica del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Nella seconda sessione di approfondimento il focus è stato posto nello specifico sulla sicurezza nei cantieri, con un occhio di riguardo alla nuova filosofia della “smart safety”. Ha partecipato attivamente ai dibattiti Ance, attraverso gli interventi di Alessandra Stirpe e Francesca Ferrocci, che hanno poi passato la palla ad Andrea Galli, del GdL Sicurezza del CNI, a Paolo Pennesi (Direttore Generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro), a Fulvio Giani, altro componente del GdL Sicurezza del CNI e, infine, a Luca Rossi, di Inail.
La terza, ed ultima, sessione è stata dedicata alla prevenzione del rischio incendi e ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, che ha commentato: “Quello con gli ingegneri è un rapporto antico e consolidato. Io credo molto nel ruolo dei corpi intermedi. Dobbiamo incrementare ulteriormente questa collaborazione, data l’importanza di questioni quali le nuove tecnologie e i cambiamenti climatici. Col PNRR il Governo ha fatto una scelta ben precisa, costituendo un comitato specifico che comprende queste tematiche. In questo quadro ritengo fondamentale la collaborazione degli Ordini professionali”.
Anche il presidente del CNI, Perrini, è intervenuto, dichiarando come la prevenzione agli incendi sia “l’altra faccia del tema della sicurezza. Anche in questo settore è necessario parlare di progettazione e, ancora una volta, voglio sottolineare che questa attività può essere svolta soltanto da professionisti esperti, che possano garantire le opportune competenze. Il codice ha dato nuova dignità alla progettazione antincendio”.