L’Ance assume una posizione di netta contrarietà allo Split Payment. “Scopriamo che il Governo ha chiesto la proroga di questo furto di liquidità ai danni delle imprese già prima del lockdown e che oggi nonostante la drammatica situazione che stiamo vivendo la conferma”, dice chiaramente il Presidente Ance, Gabriele Buia, che accusa: “Qualcuno sta giocando col fuoco: mentre attendiamo ancora di capire come si vuole rilanciare il Paese si fa di tutto per impoverirlo”.
Un gravissimo danno sociale ed economico – migliaia le imprese che chiuderanno e i posti di lavoro che si perderanno – peraltro del tutto inutile: “i dati presentati ieri dal direttore dell’Agenzia delle entrate sugli effetti benefici dell’obbligatorietà della fatturazione elettronica sul recupero dell’evasione dimostrano ormai l’assoluta inutilità dello split payment, strumento nato solo per scaricare sulle imprese le inefficienze della macchina pubblica nel fare i controlli”.
“Noi questa volta non ci stiamo. Stiamo lavorando a un controrapporto, analogamente a quanto facemmo sui ritardati pagamenti, da mandare alla Ue per dimostrare che i tempi dei rimborsi non sono quelli dichiarati dal Governo!”.
Secondo gli ultimi dati della Commissione Ue, infatti, l’Italia è fanalino di coda nel rimborso dei crediti Iva con una media di 63 settimane, 440 giorni, contro la media europea di 16 settimane, eppure il Governo parla di soli 74 giorni.
“E’ una presa in giro”, dice senza mezzi termini Buia. “Questo conteggio è falsato perché parte dalla richiesta di rimborso del credito Iva, cioè in media 3 mesi e mezzo dopo che le imprese non ricevono l’Iva. Quindi i 74 giorni sono solo un pezzo del tempo di attesa!”
Chiediamo dunque a quegli esponenti del Governo e a tutte le forze politiche che si sono espressi più volte pubblicamente contrari alla proroga di ritirarla, dimostrando che lo Stato non è nemico delle imprese e che non si fa cassa a scapito del sistema produttivo del Paese soprattutto in questo drammatico momento” conclude Buia.