Ha suscitato l’interesse di molti appassionati di architettura il progetto relativo alla costruzione del ponte “Simone-Veil” di Bordeaux, capitale dei vini nell’area a sud-ovest della Francia. Inaugurato lo scorso 6 luglio con una cerimonia commemorativa d’eccezione in cui è stata issata una bandiera in omaggio a Simone Veil – giurista, politica e femminista, sopravvissuta all’Olocausto e pioniera dell’Unione Europea – il ponte, rivoluzionario per molti versi, ha però già subito una battuta d’arresto, parzialmente, a causa di alcune problematiche. Diamo però un po’ di contesto ad un’opera certamente molto interessante, che segna sostanzialmente una forte linea di demarcazione rispetto alle tendenze architettoniche correnti, dal punto di vista stilistico.
Oltre l’estetica, un progetto che parte quasi vent’anni fa
Diciassette anni dopo il lancio del progetto, nel 2007, il ponte Simone-Veil è stato ufficialmente inaugurato sabato 6 luglio. Il corteo ha preso avvio a piedi dalla riva sinistra della Garonna, accompagnato da un folto numero di autorità, tra cui la presidente della Bordeaux Métropole (l’ente appaltante), Christine Bost, i sindaci dei tre comuni coinvolti – Pierre Hurmic (Bordeaux), Clément Rossignol Puech (Bègles) e Jean-Jacques Puyobrau (Floirac) – l’architetto olandese Rem Koolhaas, ideatore dell’opera e guida dello studio OMA (insieme al contributo fondamentale di Gilles Guyot, Project Manager) e il paesaggista Michel Desvignes.
Rem Koolhaas difende l’idea di una struttura priva di spettacolarità, concepita principalmente per scopi diversi dalla mera circolazione automobilistica. Con una lunghezza di 549 metri e una larghezza di 44 metri, il ponte attraversa il fiume non solo con l’obiettivo di collegare le due sponde, ma con l’ambizione di creare un nuovo spazio pubblico per la città. Un “ponte” se vogliamo, tra necessità di transito veicolare e condivisione interconnessa di spazio pubblico, al servizio delle persone.
Proprio per soddisfare questa sua vocazione, il ponte è stato “raddoppiato” in larghezza, oltre allo spazio delle corsie, con l’intento di ricavare 28 metri di superficie “libera” pronta ad accogliere le più svariate attività culturali e commerciali: dai mercati agricoli alle fiere d’arte, passando per i raduni di biciclette e di club automobilistici, fino ai festival musicali. Il ponte trae la sua ispirazione da alcune strutture illustri quali Ponte di Rialto a Venezia e Ponte di Galata sul Corno d’Oro a Istanbul.
“Il nostro progetto per il ponte Simone Veil – spiega Chris van Duijn, co-ideatore del ponte – è come un palcoscenico, ma senza teatro. In un’epoca di icone e monumenti, è davvero qualcosa di speciale che la città di Bordeaux abbia deciso di abbracciare questo design anti-iconico”.
“Questo ponte ci affascina per la sua concezione architettonica straordinaria, un colpo da maestro di Rem Koolhaas”, ha dichiarato Christine Bost, prevedendo per l’opera un ruolo centrale nell’attrattiva turistica dell’agglomerato urbano.
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Il soffio della storia e la scoperta popolare
Un momento significativo della cerimonia si è svolto a metà del ponte, dove Aurélien Veil, nipote di Simone, ha letto un testo della nonna, scomparsa nel 2017, incentrato sulla memoria e la storia. Subito dopo, è stata svelata una grande immagine di Simone Veil, accompagnata dalla scritta: “In suo omaggio, il ponte inaugurato questo sabato 06.07.24 porta il suo nome”. Sotto un cielo grigio e con un vento impetuoso, la cerimonia ha assunto un’aura di solennità storica.
Il ponte, aperto ai pedoni e ai ciclisti dal 3 luglio, ha visto una grande affluenza per tutta la giornata, con molte persone che si sono unite alla cerimonia ufficiale, mentre altre continuavano la loro scoperta della nuova infrastruttura. Per gli automobilisti si è invece dovuta protrarre sino a lunedì 8 luglio alle 5 del mattino, quando il ponte è stato aperto anche al traffico veicolare.
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Criticità e cause della sospensione del traffico
I bordolesi che hanno attraversato il ponte Simone-Veil recentemente avranno però notato un rallentamento della circolazione. Da lunedì 12 agosto, appena qualche settimana dopo la sua inaugurazione, il ponte si è infatti sottoposto a lavori di manutenzione che hanno ridotto a due, delle quattro corsie disponibili, quelle accessibili alle automobili, obbligandole a procedere a passo lento.
Il motivo di questi interventi viene spiegato prontamente dalla Métropole, a latere di un’intervista realizzata dal quotidiano francese “Sud Ouest”. “A maggio e giugno sono stati rilevati difetti di impermeabilizzazione“, si legge nel comunicato. Si è quindi deciso di “procedere a riparazioni mirate per risolvere questi problemi”. Gli interventi sono stati effettuati durante la settimana di ferragosto, dal 12 al 18 agosto, e in quella successiva, mentre la riapertura completa del ponte è avvenuta nella scorsa settimana.
Intanto, tra entusiasmi e polemiche, si attende il primo bilancio dell’affluenza su questo nuovo ponte, l’ottavo attraversamento della Garonna nell’agglomerato bordolese. “I primi dati saranno disponibili dopo i rilevamenti previsti per settembre”, ha dichiarato a questo proposito l’ente amministrativo locale.