Erano circa le 4 del mattino di martedì 28 novembre quando, durante la normale manutenzione notturna a cura del personale di ATM, un mezzo operativo ha urtato uno dei pilastri che separano i binari della metropolitana M1, all’interno della galleria di Palestro, danneggiandolo. Immediatamente è stato istituito il blocco totale della circolazione dei mezzi, per permettere agli operai di mettere in sicurezza la struttura. La città è stata quindi svegliata dalla notizia del blocco alla circolazione sulla linea rossa, probabilmente la più trafficata del capoluogo lombardo. Il tilt ha causato innumerevoli disagi a pendolari e cittadini, ma serve sottolineare la staordinaria cooperazione della macchina di lavoro che si è attivata per ripristinare, nel giro di poche ore, lo stato di sicurezza della galleria.
Ma vediamo nel dettaglio lo stato del danno riportato dalla struttura e la conseguente opera di risanamento. Il segmento danneggiato all’interno della struttura metropolitana ha evidenziato segni inequivocabili di deformazione, conseguenti all’urto con il mezzo d’opera, sebbene lo stesso non abbia causato il cedimento della sovrastante trave. Tuttavia, i danni rilevati indicavano chiaramente problemi significativi legati alla compressione strutturale. Questa situazione ha generato preoccupazione riguardo alla possibilità che, nel corso dei prossimi giorni, l’intera struttura potesse cedere, comportando un rischio reale di danneggiamento sia della trave che della volta del tunnel.
Inizialmente, gli operai dell’ATM hanno provveduto a supportare la trave danneggiata, attraverso l’installazione di strutture temporanee volte a scaricare il peso della trave direttamente a terra, evitando qualsiasi pressione sulla colonna compromessa. Una volta che la struttura è stata resa sicura, il pilastro danneggiato è stato rimosso. Successivamente, è stata calata e fissata una nuova struttura in acciaio, solidamente ancorata sia alla trave che alla base attraverso diversi bulloni. Infine, smontate le strutture temporanee, il peso della trave è stato trasferito alla nuova colonna, il tutto in un lasso di tempo ridotto.
La scelta di sostituire il pilastro con una struttura in acciaio è stata dettata principalmente da ragioni operative. Un nuovo pilastro in calcestruzzo armato avrebbe difatti richiesto delle tempistiche molto più lunghe affinché la struttura fosse nuovamente funzionale. Ciò principalmente a causa della fase di maturazione prolungata del cemento. Al contrario, l’impiego della struttura in acciaio ha richiesto “solo” l’assemblaggio, la discesa in galleria e il posizionamento, abbreviando così notevolmente i tempi di intervento. La soluzione è stata messa a punto anche grazie a una consulenza degli ingegneri del Politecnico di Milano.