Finalmente è arrivata, nelle scorse settimane, l’intesa per i 18.000 lavoratori del settore laterizi e manufatti sul nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro. Due mesi di trattativa tra FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le controparti Confindustria Ceramica-Raggruppamento Laterizi e Assobeton.
L’ipotesi di accordo prevede un aumento a regime di 100 euro lordi. Sarà suddiviso in tre tranches, una di 40 euro a luglio di quest’anno, poi 25 euro ad ottobre del 2023 e infine 35 euro a febbraio del 2025. Il montante, secondo quanto calcolano i sindacati, è pari a 2.610 euro, circa 700 euro in più rispetto al contratto del 2019. Per Confindustria Ceramica, la soluzione individuata prevede un prolungamento da 36 a 42 mesi della vigenza contrattuale. Le parti hanno condiviso molte innovazioni su diversi elementi del contratto. Come la bilateralità, su cui è prevista l’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc che dovrà presentare un progetto sulla costituzione di un organismo bilaterale nel settore dell’industria dei materiali da costruzione.
Anche per i lavoratori di questo settore, come già avvenuto per il comparto del cemento con il rinnovo del marzo scorso, ci sarà l’adesione alla Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, che si celebra il 28 aprile di ogni anno. Il contratto, inoltre, prevede che l’azienda provveda a consegnare al lavoratore un paio di scarpe da lavoro al momento dell’assunzione, anche al lavoratore in prova, in quanto indispensabile dispositivo di protezione individuale. Infine è stato previsto anche «il monitoraggio dei lavoratori assegnati a mansioni usuranti e gravose nel corso dell’attività lavorativa e dei relativi codici Istat per garantire in modo agevole l’eventuale accesso al diritto al prepensionamento.