E’ stato inaugurato lo scorso 2 giugno, il nuovo “Giardino della Gioia e della Gentilezza” a Muggiò (MB). Si tratta di un’area di 6.000mq progettata dall’arch. Sabrina Freda come spazio di fruizione urbana, recuperando una vasta area industriale dismessa.
Lo sviluppo urbano delle città ha assecondato la vita frenetica e la relazione tra dinamiche concitate e abitare urbano si è fatta via via ricorsiva e autopoietica. Non fa eccezione la città di Muggiò (quasi 24.000 abitanti concentrati in meno di 6 kmq), a circa 20 km da Milano che, a partire dal dopoguerra, ha vissuto un forte sviluppo industriale e demografico, dovuto soprattutto a fenomeni migratori di forza lavoro.
Nel 2018, in una sorta di nemesi inversa, l’Amministrazione Comunale, grazie all’Assessore-Architetto Elisabetta Radaelli, è riuscita a promuovere la riqualificazione dell’area ex Fillattice, una vasta area industriale dismessa nella zona centrale della città, destinandola a funzioni pubbliche e ricreative: una nuova piazza, un campo da basket, un parco giochi, uno spazio per cani.
L’area della ex Fillattice è pensata come un giardino di oltre 6000 mq attraversato da sentieri colorati e da un asse diagonale che traguarda a sud le colonne di piazza Cossetto; da questo asse si staccano il labirinto di sedute e i percorsi che allacciano l’ellissi dell’area cani e le plance poligonali dei giochi a terra, che sostituiscono i convenzionali giochi prefabbricati.
Di fronte alla piazza Cossetto si aprono, in successione, la nuova piazza in calcestruzzo architettonico e il campo da basket in calcestruzzo elicotterato al quarzo, in un continuum che integra e completa lo spazio pubblico preesistente.
Tutti i percorsi, sia quelli che costeggiano la piazza e il campo da basket, sia quelli che si snodano nel verde, sono stati realizzati in calcestruzzo drenante Italcementi i.idro DRAIN. Si tratta di un calcestruzzo con un’alta percentuale di vuoti, che consente di restituire l’acqua alla falda e scongiura la formazione di lastre di ghiaccio, particolarmente insidiose sui percorsi pedonali.
Questo materiale ha consentito da un lato di preservare la permeabilità del suolo e di integrarsi perfettamente nell’ambiente naturale; dall’altro di dare forma e colore al proposito di uno spazio strutturato e quindi fruibile, ma distante dal rigore delle geometrie più quotidiane.
La consistenza plastica e le proprietà del calcestruzzo drenante hanno infatti permesso di plasmare i sentieri colorati che solcano l’area. Suggerendo che percorrere la distanza tra due punti nel minor tempo possibile non è l’unica opzione che abbiamo a disposizione, né sempre la migliore, né spesso la più divertente.