Nel pieno centro di Roma, a pochi metri dalla Fontana di Trevi e dal Teatro Quirino, la logistica di cantiere incontra l’ingegneria applicata al sollevamento. È in questo contesto, denso di vincoli operativi e affacciato su via delle Vergini, che il Gruppo Mazzilli ha portato a termine un intervento particolarmente complesso: il montaggio notturno di una gru a torre Terex Comedil CTT 91-5 per supportare la riconversione di un edificio storico in hotel di lusso.
Il progetto di riqualificazione, affidato all’impresa Ricci e commissionato da Kryalos SGR, per conto del fondo immobiliare di investimento Comet, porterà alla nascita di una nuova struttura a cinque stelle a marchio Baglioni Hotels & Resorts.
Il fattore dello spazio ha rappresentato la principale problematica da affrontare nella realizzazione di questo progetto. Ma nessuna impresa è troppo ardua per un professionista del sollevamento. Ecco dunque l’entrata in scena del Gruppo Mazzilli, punto di riferimento nel territorio romano e specializzato nel settore del noleggio di attrezzature per l’edilizia e il sollevamento.
L’azienda – grazie alla sua alta specializzazione e alla sua flessibilità operativa – rappresenta un partner tecnico estremamente affidabile e ben riconosciuto, come testimoniato dalla partecipazione in svariati cantieri urbani della Capitale e in provincia di Roma, per i quali offre un servizio completo nella realizzazione di edifici residenziali, in interventi di ristrutturazione, in lavori infrastrutturali, nella posa di elementi strutturali e ovunque è richiesta una logistica attenta e tempestiva.

I dettagli dell’intervento
“Siamo molto orgogliosi di questa commessa – ha dichiarato Manolo Mazzilli, contitolare dell’impresa romana -. Si tratta di un cantiere prestigioso nel pieno centro di Roma e non nego che lo studio di fattibilità è stato alquanto impegnativo ma, di conseguenza, molto stimolante. Per gli interventi di sollevamento e movimentazione in loco, eseguibili esclusivamente durante le ore notturne, abbiamo optato per una gru Terex Comedil CTT 91-5“.
“Dopo attente valutazioni con tutte le parti in causa abbiamo scelto il miglior compromesso possibile sia per la selezione del modello di gru a torre da installare che dell’autogrù utilizzabile per il relativo montaggio – continua il titolare – Com’è facilmente intuibile gli spazi di accesso e manovra per i vari veicoli e quelli per il montaggio degli elementi della gru a torre – compromessi da una logistica complessa sia interna all’edificio che esterna, nonché dagli orari di chiusura al traffico di un’area ad altissimo impatto turistico e dalle caratteristiche intrinseche dello stesso edificio oggetto dell’intervento – sono state valutati attentamente per elaborare la migliore soluzione attuabile”.

Scacco alla “torre”
Dopo aver ipotizzato e successivamente scartato diverse soluzioni, per difficoltà legate a spazio, logistica e consistenza del terreno, la scelta è ricaduta su un’autogrù compatta a 4 assi da 100 t, in grado di raggiungere un’altezza di sollevamento di 60 m d’altezza con il suo braccio standard telescopico. Per comprendere ulteriori dettagli di questa impresa, continuiamo a leggere la testimonianza diretta di Mazzilli.
“Avevamo inizialmente valutato il posizionamento di un’autogrù dotata di falcone nel cortile interno dell’edificio, ma ciò avrebbe interferito con altre attività e strutture e la macchina non sarebbe stata sufficientemente efficace. Si era inoltre ipotizzata la realizzazione di micropali da 12 m, ma il terreno inconsistente avrebbe creato problematiche in termini di stabilità e di sostegno delle strutture. Abbiamo infine optato per l’impiego dell’autogrù da 100 t senza falcone andando a erigere la gru edile nel vano ascensore situato in mezzo alle scale interne. Posta su un plinto a -4 m dal piano stradale, abbiamo montato progressivamente tre moduli torre da circa 12 m e uno da circa 6 m, per un’altezza totale sottogancio di 39,85 m di altezza (ben superiore all’altezza totale dell’edificio, che al suo punto massimo raggiunge i 27,16 m), con un apposito collare di supporto previsto a un’altezza di 22 m”.
Per il montaggio è stato necessario forare il solaio e demolire parzialmente alcune strutture, tra cui l’androne delle scale e una torretta di circa 3 m di altezza presente sul tetto dell’edificio stesso, per garantire un adeguato raggio di azione al braccio della gru CTT 91-5, che occupa circa il 90% dello spazio in cantiere. Senza contare che il raggio della gru non doveva interferire con una struttura vetrata sopraelevata presente sul tetto dell’antistante Teatro Quirino – Vittorio Gassman, che sorge a circa 20 m di distanza in via delle Vergini. Il bozzello della gru, in movimento, la sovrasta infatti di soli 3,5 m.

Il dna di un camaleonte del cantiere
La flat top scelta dal gruppo Mazzilli è una gru ben bilanciata, manovrabile da cabina anche tramite radiocomando, progettata per cantieri di medie dimensioni, in particolare nell’ambito delle costruzioni residenziali, commerciali e infrastrutturali, dove sono richieste versatilità, sollevamenti affidabili e dimensioni compatte. Di rilievo le sue peculiarità tecniche, che comprendono una capacità massima di 5 t che diventa -in punta e con il suo braccio da 50 m – di 1,4 t. Continuiamo ad elencare le doti di questa gru: braccio min/max di 25/50 m, con sbracci a step di 5 m; altezza massima sottogancio con torre standard da 1, 2 m (TS12) su plinto di 48,7 m; altezza massima sottogancio con torre standard da 1,2 m (TS12) su carro di 40,85 m; lunghezza fune disponibile per un’altezza di 155 m.
“Questo modello – conclude Manolo Mazzilli – ben si adatta a cantieri urbani con limitazioni di spazio, come nel cantiere di via delle Vergini, dove serve un braccio relativamente lungo che le consente di muoversi agevolmente in e tra edifici medio-grandi, in presenza di infrastrutture e in progetti che prevedono un numero elevato di sollevamenti e movimentazioni. In generale, è una soluzione ideale in quegli ambiti dov’è apprezzabile un buon compromesso tra capacità, raggi, altezze e costi operativi e dove la versatilità rappresenta un fattore primario. Il suo principale punto di forza risiede infatti nella flessibilità. La gru Terex Comedil CTT 91 può essere adattata a diverse condizioni di cantiere, combinando braccio lungo, rilevante capacità e un montaggio relativamente rapido rispetto a modelli più grandi”.





















