A partire dal 1 gennaio 2025 sarà fatto obbligo in concorso di appalti pubblici, l’impiego di progettazione in BIM per quanto riguarda interventi con importi superiori ai 2 milioni di euro. Inizialmente fissata della metà, la stima parametrica identificata di un milione di euro ha subito, in seguito a correttivo, un allentamento della presa. L’altro aspetto che ha riguardato il correttivo di ottobre 2024 riguarda proprio il cambio di metodo per determinare tale soglia che sarà appunto la stima parametrica del valore del progetto, mentre nel Codice Appalti vigente è l’importo a base di gara.
Se ne è parlato nel corso di un incontro organizzato a Roma da Ance il 13 febbraio scorso a Palazzo Vidoni. Il titolo dell’evento “BIM: la Pubblica Amministrazione alla prova della digitalizzazione” riflette gli argomenti trattati. Strettamente collegato al tema della progettazione in BIM è infatti il processo di digitalizzazione dell’intero sistema del costruire; una tendenza che sarà via via più preponderante per trasformare, in ottica sempre più sostenibile, un intero settore, non solo dal punto di vista dell’attenzione ai temi ambientali, ma anche relativamente a una maggiore precisione progettuale, costruttiva, manutentiva e a beneficio della durabilità delle opere.
L’evento è stato inaugurato dal ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, il quale ha evidenziato come “la rivoluzione digitale BIM rappresenta una sfida che occorre vincere rafforzando le professionalità delle pubbliche amministrazioni. È fondamentale preparare i nostri dipendenti e per farlo è necessario puntare sul rafforzamento delle competenze su cui dobbiamo continuare ad investire”.
Corso base di alfabetizzazione sul BIM
L’incontro ha rappresentato anche un’occasione per presentare il corso base di alfabetizzazione sul BIM, realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con l’Associazione Nazionale Costruttori Edili e destinato ai dipendenti pubblici. Il corso, accessibile tramite Syllabus, la piattaforma dedicata alla formazione del personale della Pubblica Amministrazione, si propone di preparare i lavoratori alle innovazioni introdotte nel settore, consolidando e potenziando le competenze già acquisite.
Questa iniziativa formativa si inserisce nel percorso tracciato dalla recente Direttiva del ministro Zangrillo, che ha raddoppiato le ore di formazione obbligatoria, fissando una soglia minima di 40 ore annue per ogni dipendente. A questa misura si aggiunge lo sviluppo dei Poli di formazione territoriali e l’attuazione del progetto PerformaPA, il quale prevede un investimento di 20 milioni di euro destinati a finanziare iniziative formative strategiche per le PA.
Durante il seminario è intervenuto il Capo Dipartimento della Funzione Pubblica, Paolo Vicchiarello. “Il corso che presentiamo oggi è il frutto della collaborazione con Ance, avviata più di un anno fa con il Protocollo d’Intesa – ha dichiarato il coordinatore – L’introduzione del BIM non rappresenta soltanto un’innovazione digitale, ma comporta anche un significativo impatto sul piano organizzativo, amministrativo e della semplificazione. In meno di due mesi, le amministrazioni hanno già assegnato oltre 145 mila dipendenti al corso, e più di 1000 hanno già iniziato il percorso. Questo dimostra concretamente come una formazione così specifica risponda a un’esigenza di primaria importanza per chi opera nella pubblica amministrazione”.
In rappresentanza di Ance hanno preso parte all’incontro la presidente, Francesca Brancaccio, e il vicedirettore, Romain Bocognani.