Pesa sui ricavi dei produttori di cementi e calcestruzzi la contrazione delle vendite che si registra, a livello europeo, nel mercato delle costruzioni. Ad accusare il colpo è anche Buzzi Unicem, uno dei principali produttori nazionali (e tra i primi dieci in tutto il mondo) che nei primi nove mesi del 2024 ha registrato un calo del fatturato del 2%, fermandosi a 3,18 miliardi di euro contro i 3,20 dello stesso periodo attestati lo scorso anno.
La smorzata si deve al considerevole calo dei volumi di vendita del cemento e del calcestruzzo preconfezionato, in diminuzione rispettivamente del 6,4% e del 7,6%, penalizzati “dal contesto di mercato sfidante in Europa Centrale e dal mancato recupero in Italia e USA durante i mesi estivi”, come precisa la stessa società.
Il trend è atteso anche per l’ultimo trimestre del 2024, con “risultati operativi simili ma non superiori rispetto ai livelli record dello scorso anno, al netto delle variazioni di perimetro”.
Meno vendite, dunque, per Buzzi, ma prezzi stabili. Se la contrazione dei ricavi si attesta a un “sostenibile” 2% è anche perché i prezzi di vendita non hanno subìto sostanziali variazioni nel terzo trimestre, ad eccezione del mercato della Polonia e di un moderato rafforzamento in Italia. Questa stabilità dei prezzi di vendita ha potuto, quindi, compensare la contrazione.