Si è tenuta la scorsa settimana, 23 ottobre, in videoconferenza presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, la riunione del tavolo Italia-Austria relativa ai lavori del Ponte di Lueg, un’infrastruttura strategica posta lungo il Corridoio del Brennero. L’incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei ministeri di entrambi le nazioni.
Durante la riunione è stato condiviso il progetto, il cui inizio dei lavori, secondo la pianificazione assunta, è previsto nei primi mesi del 2025. La soluzione progettuale individuata, grazie all’accordo dei due ministeri, permetterà comunque il transito veicolare su una carreggiata, che rimarrà aperta al traffico per ridurre al massimo l’impatto sulla circolazione di merci e persone. È stato stabilito, inoltre, di istituire una procedura snella per garantire un canale di comunicazione diretto e costante, in modo da individuare soluzioni tempestive in caso di criticità.
Il complesso dei lavori comprende la sostituzione degli elementi orizzontali di cinque viadotti a doppia corsia, in tutto lunghi 1.700 metri. Circa 10mila tonnellate di acciaio saranno utilizzate in sostituzione del calcestruzzo. L’intervento desta molta preoccupazione in Italia per il collo di bottiglia che si verrà a creare dopo il Brennero. Per ovviare, almeno in parte, al disagio nei trasporti, verrà interessata una corsia alla volta.
La prima corsia sarà completata entro il 2026 e la seconda entro il 2028. Il lavoro complessivo dell’appalto è di 200 milioni di euro, di cui circa 50 milioni si prevede saranno destinati alla parte in acciaio affidata all’impresa Maeg SpA.
Il Brennero è il valico alpino principale per il traffico pesante. Da questa direttrice passa il 32% di tutto l’export italiano verso l’Europa, con un interscambio di merce di circa 170 miliardi l’anno. Dal Brennero circolano oltre 35 milioni di tonnellate di merci su strada e più di 13 su rotaia.