Saranno cinque le TBM (Tunnel Boring Machine) messe in opera per solcare la catena montuosa dei Peloritani, tra le città di Messina e Catania, al servizio dello scavo di un tratto della nuova ferrovia ad alta capacità e doppio binario. Commissionata da RFI a Webuild, l’opera punterà a migliorare l’infrastruttura ferroviaria siciliana portando l’isola all’interno del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, previsto dalle Reti Ten-t dell’Unione europea.
Gli scavi contemporanei delle cinque TBM prevedono un’ampia disponibilità di conci prefabbricati in calcestruzzo per rivestire le pareti delle gallerie. Per questo, Webuild, insieme allo sviluppatore di robotica CP Technology e del Politecnico di Milano, sta costruendo proprio in Sicilia una delle fabbriche più innovative del settore, capace di produrre conci come se uscissero da una linea di produzione meccanizzata. Secondo il progetto della fabbrica, i robot saranno posizionati lungo tutta la linea di produzione, assicurando una riduzione dei tempi, ma anche una maggiore sicurezza nella realizzazione dei segmenti che serviranno al cantiere.
Lo stabilimento per la produzione automatizzata dei conci, che sorge nel comune di Belpasso (in provincia di Catania), entrerà in funzione all’inizio del prossimo anno. Secondo le previsioni, la struttura permetterà di aumentare la produttività del 43% producendo un concio ogni sette minuti invece dei 10 minuti che servono in media nelle lavorazioni tradizionali. I robot saranno utilizzati per miscelare e versare il calcestruzzo negli stampi, oltre che per ispezionare i conci stessi prima che vengano spediti nei tunnel dove le TBM sono impegnate al lavoro.
Le caratteristiche innovative della fabbrica andranno ben oltre la linea di produzione. All’interno dell’impianto è stato previsto un sistema di raccolta dell’acqua piovana, che permetterà di soddisfare il 70% del suo fabbisogno, oltre al fatto che l’acqua utilizzata verrà interamente riciclata. Sul tetto saranno inoltre posizionati pannelli solari che assicureranno l’approvvigionamento del 40% del consumo energetico della fabbrica stessa.
“Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato quello di offrire un vantaggio innovativo – spiega Klaus Pini, amministratore delegato di CP Technology – Abbiamo proposto la nostra idea di impianto tecnologico, digitale, integrato, green e più sicuro in cui i robot sostituiscono le persone nello svolgimento dei compiti più pesanti”. Lo stabilimento siciliano non sarà l’unico. Il suo portato innovativo ha infatti convinto Webuild a replicarne le caratteristiche arrivando a prevedere la costruzione di quattro stabilimenti distribuiti sul territorio italiano, utili per sostenere la domanda di conci che viene dai cantieri delle grandi opere in tutto il paese.