La notizia è del scorso novembre ma riporta tutta l’attualità che riguarda i cantieri infrastrutturali di casa nostra. A partire dalla Gronda di Genova, rivitalizzata nella sua realizzazione dalla norma sblocca-cantieri del ministero delle Infrastrutture, inserita nel dl Aiuti-quater. L’elenco delle opere interessate dal provvedimento riguarda, oltre all’opera fondamentale per il territorio della Lanterna, altre 10 infrastrutture autostradali che oggi sono in fase di stallo. È l’articolo 44-bis (“Semplificazioni delle procedure per la realizzazione degli interventi autostradali di preminente interesse nazionale”) il passo normativo deputato a velocizzare le procedure e avviare i cantieri.
L’elenco riporta, oltre alla Gronda di Genova, le opere dell’A1 (Milano Sud-Lodi; Tangenziale di Modena; riqualifica Barberino-Calenzano; Incisa-Valdarno, lotti 1 e 2; Prevam Toscana-A2,A1+A3), dell’A11 Firenze-Pistoia (lotti 1 e 2), dell’A13 (Bologna-Ferrara; Monselice-Padova), dell’A14 (Bologna-Dir. Ravenna; Passante di Bologna; opere compensative di Pesaro-altre bretelle).
Nello specifico, si prevede che prima dell’approvazione “il progetto definitivo o esecutivo è trasmesso, rispettivamente a cura della stazione appaltante o del concedente, al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e al Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici”. Il ministero, quindi “entro i successivi quindici giorni dalla ricezione del progetto, stipula un Protocollo d’intesa con le amministrazioni e gli enti territoriali competenti da cui risulti la favorevole valutazione relativa alla realizzazione dell’intervento, alle caratteristiche peculiari dell’opera, ai tempi stimati d’esecuzione, eventuali obblighi a carico delle amministrazioni coinvolte e ulteriori aspetti ritenuti rilevanti in relazione alle circostanze”. L’iter poi prosegue attraverso il Consiglio superiore dei lavori pubblici che entro 45 giorni dalla data di ricezione del progetto – invece dei precedenti 90 giorni previsti – “procede a una valutazione ricognitiva sulla completezza del quadro conoscitivo posto a base del progetto, sulla coerenza delle scelte progettuali con le norme vigenti, e sulla presenza dei requisiti per garantire la cantierabilità e la manutenibilità delle opere”.