Dopo la parentesi positiva di settembre, il mercato degli autocarri di ottobre registra un calo a doppia cifra, così come i veicoli trainati, che interrompono il trend positivo dei mesi precedenti, a causa di una consistente flessione del comparto dei semirimorchi, mentre i rimorchi risultavano in calo già a settembre.
Come accade per le autovetture, anche sul comparto dei veicoli industriali pesa la crisi delle materie prime, in particolare lo shortage di semiconduttori, con ritardi di molti mesi nei tempi di produzione e consegna dei mezzi. A questa situazione, si aggiunge il perdurante incremento dei prezzi alla pompa di CNG ed LNG e dell’AdBlue, dovuto al rincaro della materia prima, che sta del tutto frenando l’utilizzo dei mezzi a gas naturale e degli euro VI di ultima generazione, favorendo la circolazione dei veicoli più inquinanti.
Secondo i dati Anfia, analizzando nel dettaglio il mercato di ottobre 2021, nel mese sono stati rilasciati 1.479 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-18,3% rispetto ad ottobre 2020) e 892 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-15,7%), suddivisi in 92 rimorchi (-21,4%) e 800 semirimorchi (-15%).
Nel cumulato dei primi dieci mesi del 2021 si contano 20.527 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 26,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, e 12.432 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+37,2% rispetto a gennaio-ottobre 2020), così ripartiti: 1.170 rimorchi (+29,9%) e 11.262 semirimorchi (+38%).
Per gli autocarri, a gennaio-ottobre 2021 tutte le aree geografiche italiane registrano nuovamente incrementi a due cifre: +31,2% l’area del Sud e Isole, +30,2% il Nord-Ovest, +29,1% il Nord Est, +12% le regioni del Centro.
Per classi di peso, i veicoli da 16 tonnellate in su riportano la crescita più significativa, +30,5%, nei primi dieci mesi del 2021. Seguono, nella classifica, gli autocarri con peso superiore a 6 e fino a 8 tonnellate (+29,9%) e quelli sopra le 12 e sotto le 16 tonnellate (+28,4%). Restano, invece, in calo a due cifre gli autocarri superiori a 3,5 e fino a 5 tonnellate, che chiudono a -23,5%. Ribasso più contenuto per il segmento sopra le 8 e fino a 11,5 tonnellate (-11,5%) e per il segmento sopra le 5 e fino a 6 t (-7,6%). Per i veicoli sopra le 11,5 e fino a 12 t la variazione è invece positiva (+9,6%). Gli autocarri rigidi risultano in aumento del 23,9% nel periodo gennaio-ottobre 2021, mentre i trattori stradali chiudono il cumulato a +30%. Sia i veicoli da cantiere che i veicoli stradali mantengono un trend di crescita a doppia cifra nel progressivo 2021, rispettivamente a +40% e +25,6%.
Analizzando il mercato per alimentazione, nei primi 10 mesi del 2021 la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta del 5,9% (era del 5,2% a gennaio-ottobre 2020), per un totale di 1.215 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano appena lo 0,2% del totale (era 0,3% a gennaio-ottobre 2020). Anche i veicoli trainati, nei primi dieci mesi del 2021, risultano in crescita a doppia cifra in tutte le aree geografiche: +66,7% nel Nord-Est, +36,2% nelle regioni del Centro, +29,2% nell’area Sud e isole, +20% nel Nord-Ovest.
Le marche estere totalizzano 7.073 libretti di circolazione nel progressivo da inizio anno (+45,7%), mentre le marche nazionali, con 5.359 libretti, crescono del 27,4%.
Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci ha dichiarato: “Per sopperire a questa congiuntura negativa e non rallentare la transizione energetica del trasporto merci, fondamentale sarà l’adozione in legge di bilancio della proroga al 2022 delle scadenze delle consegne dei veicoli strumentali d’impresa e l’adozione di una misura che renda maggiormente sostenibile il costo d’esercizio delle imprese di autotrasporto che utilizzano mezzi alimentati a LNG o a Bio-LNG. Parallelamente, attendiamo al più presto l’attivazione dei nuovi fondi per il rinnovo del parco circolante da parte delle istituzioni”.