Due avveniristici ponti strallati in Botswana e Perù, per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro. Questo è il nuovo progetto di Cimolai Spa, azienda leader nella progettazione, fornitura e montaggio di strutture complesse in acciaio, con sede a Pordenone.
In Africa, Cimolai sta completando, in joint venture con l’impresa Itinera, il ponte sul fiume Okavango, nel villaggio di Mohembo, a nord del Botswana. Un ponte lungo 1160 metri e largo 12,4 metri, ampio fino a 200 metri nella campata centrale, costituito da un impalcato in acciaio formato da due travi principali e una trave di spina. Il ponte è sostenuto da 72 stralli e due piloni principali alti oltre 50 metri, realizzati in sezioni troncoconiche di acciaio di diametro e spessore variabile che ricordano nella forma le zanne degli elefanti.
L’intero ponte, che pesa oltre 4500 tonnellate, è stato realizzato e verniciato in soli 12 mesi – spiega un comunicato dell’azienda – impegnando in parallelo le officine Cimolai di Roveredo in Piano (Pordenone) e Monfalcone (Gorizia), prima di essere spedito in Africa in una unica soluzione a bordo di una nave dedicata.
Il completamento dell’opera consentirà di collegare le aree del Delta dell’Okavango facilitando l’accesso ai villaggi, migliorando il transito delle comunità locali e l’accessibilità turistica della zona.
In Sud America, nella regione di Loreto in Perù, Cimolai ha da poco ultimato il ponte strallato sul fiume Nanay, come subappaltatore di una joint venture internazionale (Cosapi, Mota-Engil e Incot). L’opera, con un peso complessivo di circa 6000 tonnellate, è formata da due viadotti di accesso composti da 34 impalcati di lunghezza variabile (24, 35 o 48 metri) per complessivi 1.510 metri di lunghezza, mentre il ponte centrale presenta due torri alte 80 metri e tre luci strallate, due da 91,5 metri e una da 241,5.
Si tratta di una delle infrastrutture più lunghe del continente sudamericano, ed è il primo passo per il collegamento, attraverso una strada a doppia corsia, una per senso di marcia e marciapiedi laterali, della città di Iquitos che, con quasi 400.000 abitanti, è attualmente la più grande al mondo sprovvista di collegamenti terrestri e raggiungibile solo via fluviale o aerea.
Le operazioni di installazione, realizzate con il supporto di gru di grande portata, pile provvisorie per le campate laterali, derrick di avanzamento e sollevamenti dei conci da chiatta fluviale, sono iniziate lo scorso aprile e si sono oramai concluse – si legge ancora nel comunicato – rispettando le tempistiche. Il ponte si trova nel pieno della foresta amazzonica peruviana, a poche centinaia di metri dallo sbocco del fiume Nanay nel Rio delle Amazzoni. Nella zona, il dislivello idrico medio annuale raggiunge gli 8 metri, sommergendo per buona parte dell’anno l’area interessata dall’opera e rendendo molto complesse le attività di installazione.