Secondo il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile 34,6 miliardi di euro del PNRR saranno destinati al potenziamento della mobilità e dei cantieri delle opere infrastrutturali nel Sud Italia. Tra i progetti che verranno finanziati ci sono 11,2 miliardi di euro per l’Alta Velocità/Alta Capacità della tratta Salerno-Reggio Calabria, 1,4 miliardi per la Palermo-Messina-Catania, 1,4 miliardi per l’alta velocità Napoli-Bari, oltre al rinnovo dei treni Intercity che viaggiano al Sud e all’incremento della mobilità sostenibile nelle isole minori.
L’impatto in termini di ricchezza e di lavoro sarà significativo. Tra il 2024 e il 2026, il PIL nazionale dovrebbe guadagnare grazie al PNRR il 3,1% oltre allo scenario base. Il Mezzogiorno contribuirà a questa crescita per l’1%, molto di più rispetto all’incidenza media del Sud Italia sulla crescita economica nazionale. Inoltre si prevede che l’occupazione giovanile e anche femminile proprio al Sud crescerà più che al Centro-Nord. In cinque anni, il tasso di crescita dell’occupazione femminile dovrebbe raggiungere un +5,5%, mentre per quanto riguarda i giovani ci si aspetta un +4,9% (rispetto a una media nazionale di +3,3%). Il PNRR proverà quindi a colmare quel gap lavorativo creato dalle crisi precedenti a svantaggio delle generazioni più giovani.
Il Gruppo Webuild è storicamente impegnato al Sud dagli anni Trenta del secolo scorso e da allora ha portato a compimento 280 grandi opere, come l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria. Oggi sono dieci i cantieri aperti e altri tre stanno per diventare operativi. Cantieri che danno lavoro a oltre 2mila persone, tra impiegati diretti e indiretti, alle quali va aggiunto un indotto di 1700 fornitori per 950 milioni di euro di contratti complessivi.
«Il Sud Italia – ha commentato Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – ci sta molto a cuore, è un’area con una forte carenza di lavoro, di infrastrutture, di visione, un’area che ha bisogno immediatamente di un piano di crescita. Vogliamo metterci a disposizione di queste regioni e realizzare anche qui opere in modo onesto e trasparente, perché i ragazzi e le famiglie possano avere un futuro».
Il futuro dei ragazzi vive anche nelle opere attualmente in costruzione, come il prolungamento dell’alta velocità Napoli-Bari, la nuova Statale Jonica, l’alta capacità ferroviaria che collegherà Palermo a Catania. È su queste opere così come su quelle previste dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza che servirà l’apporto dei giovani del Sud.
«Per questo – ha proseguito Salini – lanciamo un programma per 100 giovani ingegneri del Sud che vogliamo impiegare con noi nel mondo ma anche e soprattutto proprio qui nel Sud perché contribuiscano allo sviluppo della loro regione».
Proprio la ricerca dei giovani talenti rappresenta una delle principali strategie di sviluppo del Gruppo. Attualmente il 43% dei dipendenti di Webuild ha meno di 35 anni, mentre 38 anni è l’età media dei dipendenti del Gruppo. Per loro, Webuild ha previsto percorsi di formazione e inclusione affinché si integrino nel minor tempo possibile con le complesse dinamiche dei cantieri.
E, sempre per favorire l’ingresso dei giovani, il Gruppo ha sviluppato programmi di collaborazione con diversi atenei in Italia, come il Politecnico di Milano e l’Università di Genova.