Sarebbero circa 200 le gallerie in tutta Italia a rischio crollo. Di queste, 105 si trovano sulla rete gestita da Aspi e un’altra novantina su tratte gestite da altri concessionari. Due mesi prima del crollo nella galleria Bertè sulla A26, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha scritto alla direzione generale del MIT, ad Autostrade, al Dipartimento dei Vigili del Fuoco e a tutti i Provveditorati alle Opere Pubbliche d’Italia. Nel documento in questione sono stati segnalati i 105 casi di criticità. Gli altri potrebbero essere stati evidenziati tramite altre missive indirizzate ai vari gestori.
Le problematiche emerse, stando a quanto trapela, sarebbero legate a possibili cedimenti ma anche a mancate impermeabilizzazioni oltre che alla mancanza di sistemi di sicurezza, corsie di emergenza e vie di fuga, videosorveglianza, sensori di rilevamento dei fumi e sistemi di allarme antincendio oltre che le luci di guida in caso di evacuazione e stanze a tenuta stagna.
In altre parole, le gallerie finite sotto la lente d’ingrandimento non sarebbero al passo con la direttiva europea 54 del 2004, le cui disposizioni dovevano essere recepite ed attuate entro e non oltre il 31 dicembre 2019. A questo punto, ancora una volta, emerge con chiarezza l’urgenza di effettuare interventi sistemici e coordinati sull’intera rete.