Sotto i piedi di Milano, nelle stazioni e nelle gallerie dove correrà la nuova linea metropolitana del capoluogo lombardo, si è celebrata Santa Barbara.
Il 4 dicembre scorso, nel giorno del martirio della Santa protettrice di pompieri, minatori e di tutti i lavoratori che realizzano tunnel o gallerie, i cantieri della M4 si sono fermati per ricordare la martire ma anche porgere un tributo a chi lavora nella realizzare di grandi opere infrastrutturali, con due momenti di riflessione, il primo presso il Manufatto Argonne e il secondo nel Campo Base di via Gatto/Forlanini.
La scelta di ricordare la Santa nei cantieri della metro non è casuale, ma – come dichiarato da Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo – conferma che M4 è «uno dei progetti di sostenibilità underground più importanti d’Europa, un esempio del grande lavoro di squadra tra le eccellenze italiane delle costruzioni e della collaborazione vincente tra aziende, amministrazioni e istituzioni finanziarie».
La nuova metro di Milano
La collaborazione virtuosa che si è attivata dentro e fuori i cantieri della nuova metro commissionata dal Comune di Milano, consegnerà ai cittadini un’opera unica in termini di mobilità e di sostenibilità ambientale.
Una volta in funzione, la linea collegherà l’aeroporto di Linate al centro della città in soli 12 minuti che diventano 30 fino al capolinea opposto, la Stazione di San Cristoforo, coprendo una distanza di 15 chilometri e intersecando due volte le linee metro già esistenti e tre volte le linee ferroviarie suburbane lungo la direttrice Est/Sud Ovest.
Attualmente sono circa 1.500 i lavoratori impegnati nella realizzazione di un’opera che, una volta terminata, metterà a disposizione della cittadinanza 21 stazioni e un parco treni costituito da 47 veicoli bidirezionali.
I lavori procedono a ritmi sostenuti: attualmente l’avanzamento delle opere civili è pari a circa il 60% e al 50% lo stato di avanzamento dell’intero progetto. Secondo le previsioni una prima tratta della linea sarà operativa già dal 2021 (da Linate Aeroporto a Forlanini FS), per arrivare a San Babila nel dicembre del 2022 e a San Cristoforo FS, a luglio del 2023.
Una volta terminata, l’opera sarà in grado di trasportare 86 milioni di persone ogni anno, togliendo dalle strade di Milano 16 milioni di veicoli.
Le talpe camminano sotto la cerchia dei Navigli
La storia dei lavori che porteranno alla costruzione della M4 sta scrivendo in questi giorni un nuovo capitolo ambientato nella cerchia dei Navigli. È qui che la TBM (tunnel boring machine) sta scavando e continuerà a scavare fino alla prossima primavera. Il tracciato prevede il passaggio delle frese meccanica sotto la Chiesa Evangelica Valdese di via Francesco Sforza, il Sagrato della Basilica di Sant’Ambrogio in piazza Sant’Ambrogio, la Ca’ Granda, le Colonne di San Lorenzo, la Torre Merlata tra via di San Vittore e via Carducci.
Solo una parte dell’imponente patrimonio storico e artistico che si avvicenderà sulla testa degli operai e dei tecnici impegnati nei prossimi mesi nella realizzazione di un’opera strategica per Milano.
Scavi in sicurezza: come proteggere il patrimonio costruendo una grande opera
Per proteggere il patrimonio storico e artistico in superficie la società concessionaria Metro 4 – M4 (incaricata di realizzare e gestire l’opera e partecipata dal Comune di Milano e da un consorzio di soci privati guidati da Salini Impregilo e Astaldi) ha previsto una procedura tecnica di controllo che combina analisi preventive con un continuo monitoraggio. Procedure che Salini Impregilo ha già sperimentato nella realizzazione di Cityringen, la metro driverless di Copenhagen che è stata inaugurata domenica 29 settembre alla presenza della Regina Margherita II di Danimarca e ancora prima nella realizzazione della linea B1 a Roma.
Il passaggio all’interno di un centro urbano molto antropizzato comporta infatti un impegno eccezionale in fase di controllo e di analisi, tanto nella progettazione quanto nell’esecuzione dei lavori. Nel caso della metro M4 di Milano, oltre a scendere ad una profondità maggiore, rispetto al Cityringen e alla linea B1 di Roma, nello scavo delle gallerie, è stata adottata una particolare procedura che prevede, per le stazioni e i manufatti, anche l’assistenza archeologica durante le verifiche preventive degli scavi, che proseguono una volta ottenuto il nullaosta della Soprintendenza.
Ogni dato geometrico e strutturale degli edifici interessati dagli scavi delle gallerie è stato raccolto per individuare eventuali criticità sulle quali programmare interventi preventivi. Un’operazione svolta grazie anche a sopralluoghi di tecnici che hanno portato ad interventi riguardanti, tra gli altri, Casa Silvestri e Palazzo Serbelloni, ma anche Villa Necchi Campiglio, che ospita un’importante collezione di oggetti di pregio. In questo caso è stato sottoscritto anche un protocollo per garantire copertura assicurativa alla struttura e agli oggetti, prevedendo un censimento di dettaglio di tutta la collezione e un’attività di imballaggio temporaneo delle opere a maggiore rischio, sia per il materiale che per lo stato di conservazione.
Mettere al sicuro i monumenti
Accanto alle analisi mirate alla tutela del patrimonio in superficie, sono stati avviati interventi di tutela degli edifici storici, in particolare del loro patrimonio monumentale. Alcuni monumenti sono stati spostati per evitare qualunque rischio nella fase di passaggio della TBM. È il caso della Colonna del Verziere con la Statua del Redentore in Largo Augusto; del Busto di Cesare Correnti in Piazza della Resistenza Partigiana; del muro medioevale in via Francesco Sforza; del Monumento della Madonna della Rassegnazione. Monumenti che verranno ricollocati in posizione originaria, dopo la pulizia e il restauro richiesti dalla Soprintendenza.
Nel corso degli scavi delle stazioni e dei manufatti sono stati numerosi i ritrovamenti di grande valore storico e scientifico per gli archeologi e la Soprintendenza, come ad esempio le necropoli ricchissime di reperti di epoca romana trovate vicino alla basilica di Sant’Ambrogio.
Tutta questa operazione di salvaguardia del patrimonio artistico è stata realizzata grazie al know how di Salini Impregilo che ha maturato negli anni una lunghissima esperienza nella costruzione di linee metropolitane e opere sotterranee. Oltre a Cityringen, dove in alcuni punti la talpa ha scavato a una profondità di 1,5 metri dalle fondamenta di alcuni palazzi storici e a Roma per la metro B1 dove in alcune zone si è reso necessario ricorrere alla tecnica del congelamento del terreno per la salvaguardia degli edifici esistenti, c’è anche l’impegno nella metro di Salonicco, dove invece è in corso un’opera di salvaguardia di una strada antica romana scoperta durante la costruzione della prima linea cittadina.
Linea M4, il Progetto Italia entra in cantiere
La linea M4 è realizzata da un consorzio di imprese guidato da Salini Impregilo insieme ad Astaldi, i primi due gruppi italiani nel settore delle grandi opere che stanno dando vita al primo polo italiano delle costruzioni. Il Progetto Italia, l’operazione di consolidamento industriale avviata proprio con l’acquisizione di Astaldi e l’ingresso nel capitale di Salini Impregilo della Cassa Depositi e Prestiti, trova così nella linea M4 di Milano un primo e importante banco di prova, perché le due aziende primarie coinvolte nel processo sono accanto nella realizzazione di una metro complessa che avrà un impatto considerevole sulla qualità della vita degli abitanti del capoluogo lombardo.