Di scena a Las Vegas in questi giorni (da ieri, 7 gennaio a questo venerdì 10), il Consumer Electronics Show (CES) sta accogliendo centinaia di migliaia di visitatori, accorsi da ogni angolo del globo per scoprire le ultime novità in ambito tecnologico. In questa cornice privilegiata, un attore di spicco del settore construction quale John Deere ha deciso di lanciare un nuovo modello di dumper a guida autonoma, un “robo-dumper” dedicato ai lavori in cava.
Si chiama 460 P-Tier ‘Dusty’ ed è il primo robo-dumper articolato per operazioni in cava che utilizza il kit di autonomia di seconda generazione dell’azienda. A raccontare i vantaggi di questa innovazione è il Chief Technology Officer di John Deere, Jahmy Hindman, che sottolinea come “il ritmo delle nostre soluzioni di autonomia sta accelerando. Prendiamo il nostro stack tecnologico che sviluppiamo da quasi tre decenni. Lo stiamo estendendo a molte delle nostre macchine per funzionare in sicurezza, in modo autonomo in ambienti unici e complessi”.
Il robo-dumper 460 P-Tier lavora trasportando carichi di inerti fino a 41,8 tonnellate, basandosi sulla tecnologia di guida autonoma di seconda generazione, presentata per la prima volta dal costruttore al CES 2022. Questa soluzione combina visione artificiale avanzata, intelligenza artificiale e telecamere per aiutare le macchine a navigare nei loro ambienti. La gestione da remoto avviene tramite la app mobile John Deere Operations Center, una piattaforma basata sul Cloud dell’azienda. Una volta posizionata nel punto appropriato della cava o del cantiere, la macchina può essere avviata e si muove senza alcun intervento dell’operatore, secondo il ciclo di lavoro prestabilito.
“Questa nuova proposta risolve negli Stati Uniti un problema che colpisce l’88% delle aziende del settore: la mancanza di autisti qualificati”, ha affermato Igino Cafiero, CEO della startup Blue River Technology, sviluppatore dei sistemi a guida autonoma, ora parte della galassia John Deere.
Il commento di Concrete News
Noi, forse un po’ ingenuamente, siamo ancora convinti che l’uomo (inteso come essere umano) sia insostituibile e che il problema della mancanza di professionisti che si dedicano al trasporto merci su gomma sia da “correggere” con serie politiche formative e informative, magari con l’appoggio di grandi aziende nel settore dei trasporti e dei maggiori costruttori dei mezzi, oltre che da campagne istituzionali che diffondano conoscenza e tutelino i lavoratori del comparto, anziché “sostituirci” con l’intelligenza artificiale.
Certamente, però, non possiamo restare indifferenti al mondo che cambia e agli sviluppi tecnologici, che in questo caso vanno davvero oltre a quanto fosse anche solo immaginabile fino a pochi decenni fa. Perciò, lunga vita all’innovazione tecnologica, ma con “la testa”, preferibilmente umana.