Conciliare produttività e sostenibilità, rispettando il territorio e l’ambiente. Un’impresa possibile, che passa attraverso una filiera traino dell’economia nazionale, ovvero quella del calcestruzzo.
Questo il tema trattato durante il seminario tecnico organizzato da E-lab, start-up italiana formata da un team di esperti nel settore delle costruzioni.
Il seminario ha preso il titolo “Costruire un futuro sostenibile con il calcestruzzo” e si è tenuto il 28 settembre, presso l’hotel Royal del Lido di Fermo, suggestiva località facente parte del comune di Fermo, nelle Marche.
Una folta platea ha partecipato a questo evento, che si prefigge l’ambizione di essere il primo di una serie di incontri.
Tra i numerosi interventi, annoveriamo quelli di Anpar (Associazione nazionale produttori aggregati riciclati), di alcuni professionisti facenti parte degli ordini degli ingegneri e degli architetti pianificatori e paesaggisti della provincia di Fermo, oltre a rappresentanti di aziende leader nel settore, quali Mapei, Kiwa, Vaga, e Cementerie Aldo Barbetti.
Al termine dei saluti istituzionali e di una presentazione della società E-lab si sono susseguiti i dibattiti, che hanno abbracciato vari aspetti legati all’importanza di sviluppare nuove strategie per la transizione ecologica. Tra gli obiettivi del corso quello di presentare le novità tecnologiche e approfondire i concetti cardine di sviluppo sostenibile ed economia circolare, applicati al mondo della produzione di calcestruzzo preconfezionato.
Nella provincia di Fermo, è emerso nel corso del convegno, sono presenti otto impianti di calcestruzzo, che producono una quantità annua di circa 15.000 metri cubi di materiale. Di questi, due terzi vengono utilizzati per la realizzazione di infrastrutture e per la messa in sicurezza del territorio.
Nel corso dei vari interventi dei relatori si è appreso quanto la filiera del calcestruzzo abbia fatto in questi anni per rispettare i criteri di sostenibilità di cui i CAM (Criteri Ambientali Minimi) rappresentano l’espressione adottata dal legislatore nazionale.
“Per soddisfare questa richiesta occorre guardare al settore dei prodotti di recupero, ai nuovi cementi prodotti con basso contenuto di C02 e agli aggregati riciclati, il tutto coadiuvato dall’azione di additivi di nuova generazione”, si legge in un comunicato dell’azienda E-lab.
I lavori si sono conclusi con la promessa e la ferma volontà da parte di Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Anpar e E-lab di sviluppare una rete virtuosa di operatori del settore edile e delle costruzioni, al fine di creare un riferimento tecnico per le amministrazioni i progettisti e i collaudatori.