A Cremona, in una zona alla periferia della città, da alcune settimane è entrato in funzione un nuovo impianto di betonaggio a tecnologia avanzata di cui è titolare il gruppo Gatti. “Attraverso un software riusciamo a controllare tutta la produzione da remoto, garantendo all’interno dell’impianto la massima efficienza e sicurezza operativa” assicura Corrado Gatti, che insieme ai fratelli Alvaro e Oberdan, con papà Andrea, ha costituito una realtà d’eccellenza nel settore dell’edilizia.
Il gruppo Gatti, realtà primaria in ambito nazionale nella produzione di calcestruzzo preconfezionato, oggi fa valere la sua forza sviluppando l’attività negli undici impianti distribuiti tra le province di Brescia, Mantova e Cremona. “I nostri siti produttivi sono tutti in rete – spiega Corrado Gatti – Da Lograto controlliamo ogni passaggio del processo produttivo, dalla selezione al trattamento del materiale e compreso il trasporto, conservando il dettaglio dei flussi in uscita e di quelli in entrata dai confini aziendali, ovviamente anche dal punto di vista economico”
La società di Lograto ha chiuso il bilancio 2022 con una crescita del fatturato da 51,6 a 64,8 milioni di euro, del margine operativo lordo da 9,94 a 11,17 milioni e, soprattutto, dell’utile netto da 7 a 9,8 milioni. La vendita di calcestruzzo resta l’attività trainante del gruppo Gatti (152 dipendenti) e vale quasi il 78% del monte vendite. Tuttavia, la società bresciana conta anche una significativa attività nella commercializzazione degli inerti (i ricavi 2022 superano i 6,58 milioni) e nelle «prestazioni» (posa in opera di pavimentazioni industriali e trasporto merci con l’ausilio di autobetoniere e autocarri) per conto terzi (7,96 milioni). Sulla cartina geografica della Lombardia, quindi, il gruppo conta undici impianti di betonaggio (Berlingo, Leno, Orzivecchi, Cazzago, Sabbio Chiese, Bedizzole, Castenedolo, Sarezzo, Calcinato, Cremona e Asola, a cui si aggiungono sei cave (Leno, Lograto, Orzivecchi, Poncarale, Cazzago e Calcinato) dedite all’estrazione e lavorazione di aggregati lapidei.
A proposito del progetto industriale intrapreso dalla famiglia Gatti, va anche detto che nell’ultimo anno, proprio nell’ottica di ammodernamento ed efficienza dei sistemi aziendali, sono stati sostenuti investimenti per quasi 4,2 milioni di euro, in cui rientrano anche le risorse destinate alla realizzazione a Orzivecchi di un impianto fotovoltaico con una potenza di 1.456 kWp “che ci consentirà di coprire l’85% del fabbisogno del sito stesso”, conferma Corrado Gatti. Lo scorso mese di giugno, inoltre, il gruppo Gatti ha portato a termine la fusione per incorporazione della Mascarini di Calcinato (realtà attiva sempre nella produzione di calcestruzzo preconfezionato).
(sintesi tratta dall’articolo di Erminio Bissolotti su “Il Giornale di Brescia“)