venerdì, Novembre 22, 2024

Nel grande cerchio del sollevamento

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Gianfranco Bronzini ha portato la sua Omec nell’olimpo dei maggiori solution provider nazionali. Parliamo di una realtà che è in grado di integrare competenze, esperienza e macchine al servizio dei più grandi clienti industriali. In questa intervista, l’imprenditore anconetano ci spiega tutta la complessità di un processo aziendale in continua evoluzione

Gianfranco Bronzini

La “grande nave”, destinata a solcare tutti i mari, partendo dall’Adriatico che bagna la costa di Ancona, è salpata nel 1989. Da allora, la realtà industriale di Omec si è rivelata inarrestabile, nel concepire progetti di crescita aziendale e soluzioni per una committenza sempre più vasta. Gianfranco Bronzini è protagonista e fulcro di questo miracolo imprenditoriale che dal 2000 ha conquistato uno spazio di primo piano anche nell’ambito del noleggio europeo dedicato ai grandi sollevamenti. Più di 30 anni dopo il varo di un progetto che ha portato alla costituzione del Gruppo Bronzini, con le sue diverse divisioni di attività, la filosofia del fondatore non è cambiata. “Lavorare sempre con uno sguardo al futuro, per abbattere barriere e complicazioni, e migliorare relazioni e processi. Integriamo le persone, le idee e le tecnologie per dare vita ai progetti più ambiziosi, in grado di generare valore per tutti i nostri stakeholder”. Quelle che seguono sono le parole, altrettanto preziose, di una conversazione più ampia che Gianfranco Bronzini ha concesso in esclusiva per i lettori di Sollevare.

Gianfranco Bronzini (al centro) e Omec ricevono il premio di Manitowoc al Bauma 2022, per la fedeltà al marchio nella dotazione della flotta

Omec e Gruppo Bronzini costituiscono naturalmente delle realtà industriali strettamente correlate. Ci può sintetizzare le attuali strategie di attività e il ruolo della stessa Omec nell’ambito di questo universo complesso e diversificato?
Andiamo con ordine. Dopo la fondazione di Omec nel 1989, con un’attività principale dedicata alla manutenzione di macchinari di impianto in ambito industriale, è stata creata una seconda società del gruppo, la Cosmi, costituita nel 1992 con l’obiettivo di fornire servizi complementari a quelli della Omec, nell’ottica di aumentare il valore di servizio offerto ai nostri partner. Riassumendo, la business unit Omec Service si occupa, quindi, della manutenzione ordinaria, straordinaria e predittiva di macchinari, impianti e attrezzature, mentre la Cosmi è specializzata nella costruzioni di impianti, parti di impianto, piping e carpenterie. Inoltre, con la nascita della divisione Noleggi nel 2000, Omec si è specializzata nella fornitura di soluzioni per la movimentazione di materiali e per i lavori in quota, arrivando a costituire, ad oggi, un parco macchine esaustivo e numeroso di modelli appartenenti alle categorie che possiamo definire “commodity”, ma soprattutto completo nella disponibilità di mezzi speciali, progettati per i lavori più complessi. Integrando il bagaglio di conoscenze tecnologiche e la competenza delle due società, di concerto con i servizi offerti dalla divisione Noleggi, il Gruppo Bronzini si insedia oggi come solution provider totale, un interlocutore unico capace di integrare competenze, esperienza e mezzi per la realizzazione di grandi progetti, come recita anche il nostro motto che riportiamo come sintesi nelle presentazioni della nostra identità imprenditoriale.

Quali sono i programmi e gli investimenti che riguardano oggi la struttura di Omec, in relazione a progetti specifici, dotazione di personale e aggiornamenti del parco macchine?
Il progetto di crescita aziendale che stiamo seguendo attualmente ha preso vita nel 2016 e riguarda l’ambito infrastrutturale, quello organizzativo e il settore della forza lavoro. Stiamo investendo sul territorio nazionale attraverso l’apertura di nuovi presidi distribuiti lungo la penisola. La crescita dimensionale ci ha portato a potenziare l’unità dedicata alla formazione, per gestire e coordinare in maniera ottimale, in coerenza con la strategia e il nostro modello di business, tutto il percorso di inserimento dei nuovi membri del team Omec e per la riqualificazione dei nostri attuali collaboratori – un processo necessario per allineare l’intero network ai processi innovativi in corso. L’aumento della gamma di macchine è stato intrapreso considerando tre leve fondamentali: l’aggiornamento tecnologico (con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti soluzioni sempre più efficienti nelle prestazioni e sicure); la transizione energetica (attraverso l’aumento degli investimenti in macchine eco-compatibili – con un incremento del 68% negli ultimi due anni); il potenziamento del parco mezzi di alcune filiali, in parallelo con i progetti di sviluppo e di ricostruzione dell’area di interesse. Dal 2017 abbiamo intrapreso un progetto studiato per qualificare ed enfatizzare l’identità aziendale, rafforzando al contempo il nostro brand. L’importanza del ruolo della Omec sull’attuale scenario industriale è chiaro, ma andava esplicitato, approfondito e diffuso maggiormente. Per questo, da più di cinque anni, lavoriamo al rinnovamento dell’immagine aziendale, rispettando due principi fondamentali: cambiare veste senza snaturarci e non dimenticare la storia. In generale, l’obiettivo principale del progetto di crescita è volto a creare un nuovo approccio agli stakeholder, portando l’organizzazione a una visione che mette il cliente al centro dei processi aziendali, potenziando punti di contatto fisici e digitali, risorse strumentali, risorse umane e relazioni con i fornitori per rafforzare la catena di valore.

Quali settori di applicazione risultano più importanti oggi per il noleggio di Omec?
Siamo un partner consolidato di numerose realtà importanti a livello nazionale che operano in diversi settori – navale, chimico, petrolchimico – oltre all’ambito delle industrie alimentari e farmaceutiche, dove l’unità di business dell’industrial service Omec è impegnata da oltre 35 anni. La divisione noleggi è impegnata nella fornitura di soluzioni per lo sviluppo di grandi opere come ponti, viadotti, ferrovie e grandi costruzioni edili. Supportiamo in questo senso le attività di movimentazione e assemblaggio di manufatti dalle dimensioni importanti a quote molto elevate. Questo è possibile grazie al connubio tra la professionalità dei nostri operatori specializzati e i mezzi speciali di sollevamento della nostra flotta che permettono di raggiungere fino a 103 metri in quota e movimentare fino a 400 tonnellate di materiali. Inoltre, supportiamo operativamente le attività di manutenzione di grandi impianti industriali, per i quali si necessita, oltre che della fornitura di macchinari e attrezzature, anche di soluzioni in grado di ottimizzare costi e tempistiche di intervento. A questo proposito i nostri uffici tecnici sono quotidianamente impegnati a disegnare soluzioni specifiche e mirate. Le nostre soluzioni vengono impiegate anche in tutte le attività legate alla costruzione, manutenzione e ispezione degli impianti green energy on-shore. Parliamo di contesti che pongono sfide importanti in termini di sicurezza ed è per questa ragione che le nostre soluzioni hanno l’obiettivo primario di ridurre i rischi del lavoro in quota e della movimentazione di materiali.

Di recente, avete aggiunto alcune figure manageriali chiave per lo sviluppo delle vostre dinamiche interne di organizzazione, anche sotto il profilo complesso della digitalizzazione delle attività. Ci può fornire il profilo di queste nuove risorse dirigenziali?
Dal 2017, l’azienda ha dato vita a un progetto di innovazione di servizi e processi, realizzato anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, al fine di integrare sistemi e flussi informativi necessari a generare conoscenza utile, dati puntuali e report istantanei a tutta l’organizzazione. Il primo output di questo progetto si è realizzato con l’adozione di un nuovo software gestionale che ha integrato in modo sinergico tutti i processi di business. Un passo importante, gestito e coordinato grazie all’introduzione di una nuova figura aziendale – il responsabile IT – che ha svolto il proprio dottorato di ricerca proprio in Omec, per poi entrare ufficialmente nella nostra squadra. Negli ultimi tre anni, il progetto si è ampliato attraverso il potenziamento dell’area marketing, tramite l’inserimento di un laureando in marketing management. Lo sviluppo si sta concretizzando con la realizzazione del nuovo portale web e con l’implementazione di una strategia di Customer Relationship Management (CRM). Inoltre, abbiamo coinvolto un Project Manager Senior nell’ambito della ricerca e sviluppo per l’implementazione del lean manifacturing per i processi transazionali che porteranno l’organizzazione verso una logica di miglioramento continuo. L’avvio di tutte le iniziative che ho menzionato viene realizzata in Omec grazie alla costituzione di appositi team interni, composti principalmente da figure under 35, tra project manager, consulenti esterni e figure esecutive, che lavorano alla crescita e allo sviluppo di tutta l’organizzazione.

Che prospettive vede attualmente per il noleggio in Italia? Per Omec è prevista un’espansione anche all’estero?
Quando si discute del concetto di “uso” che rimpiazza la “proprietà” si parla di un processo storico ed evolutivo di lungo periodo, che porterà a grandi cambiamenti e grandi sviluppi nei prossimi decenni. La pratica del noleggio in Italia è in forte espansione, dove nelle regioni del Nord stiamo assistendo a un processo di normalizzazione, mentre vi sono ancora ampi margini di crescita nel Centro-Sud. In questo senso, le attività della Omec sono e saranno strettamente connesse con il piano di sviluppo infrastrutturale del Paese e, soprattutto, con la transizione ecologica. Se consideriamo le tematiche delineate e trattate nel Piano Nazionale di Transizione Ecologica (PTE) leggeremo, per citarne alcuni, termini come decarbonizzazione, miglioramento delle risorse e delle infrastrutture idriche, mobilità sostenibile. Tutte tematiche che coinvolgono, in un certo senso, il business Omec, se consideriamo i mercati serviti, ma soprattutto la pratica del noleggio che di per sé è sinonimo di sostenibilità. il noleggiatore professionale mette a tua disposizione macchine nuove, dall’impatto ambientale contenuto e più efficienti. Per quanto riguarda la visione di espansione all’estero dobbiamo considerare che l’internazionalizzazione della Omec è un fenomeno che ha preso vita circa 20 anni fa: abbiamo operato in Algeria, in Russia e in numerosi paesi europei. Siamo attualmente attivi in alcuni importanti cantieri albanesi, svedesi e lituani. L’obiettivo del prossimo quinquennio, sotto questo profilo, è di intensificare le attività all’estero con i nostri key account italiani, ambendo a diventare un partner sia nazionale che internazionale degli stessi. Non è in programma invece, per il momento, l’apertura di nostre filiali all’estero.

Quali progetti e quali grandi realtà state seguendo attualmente, nell’ambito delle opere infrastrutturali e della grande impiantistica industriale (settore energetico, petrolchimico e altro)?
L’unità dell’Industrial Service ha creato dei distaccamenti presso i cantieri e gli stabilimenti di alcuni clienti storici, operanti, come abbiamo già detto, nei settori navale, chimico, petrolchimico, alimentare e farmaceutico. Insieme alla divisione noleggi, stiamo operando alle importanti attività di ammodernamento degli impianti del gruppo API a Falconara e la raffineria Eni di Taranto (settore petrolchimico), Acciaierie d’Italia e Nuovo Pignone (settore siderurgico). Siamo attivi sulle autostrade A14, A24 e A25, nell’ambito dei programmi di manutenzione delle gallerie, delle carreggiate e dei viadotti. Stiamo contribuendo inoltre alla realizzazione di alcune grandi opere edili e infrastrutturali. Per citarne solo alcune, il Ponte Drini in Albania, la Torre Unipol a Milano e la costruzione degli stabilimenti Amazon in Centro Italia.

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