domenica, Novembre 24, 2024

Autovictor, nel fulcro della formazione

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Gianluca Santo, l’ingegnere che si occupa – per l’impresa piemontese – della sicurezza nei cantieri, con il ruolo di responsabile e docente per l’attività formativa teorica e pratica degli operatori, ci spiega nel dettaglio una formazione perseguita con criteri di eccellenza, ancora più poliedrica e dall’alto valore professionale

Se la formazione è sempre motivo di encomio, nell’impegno assiduo di un’impresa che si occupa di grandi sollevamenti, movimentazioni e trasporti, quello che si merita Autovictor, in questo momento cruciale per lo sviluppo delle costruzioni nazionali, è un riconoscimento esemplare sotto ogni aspetto di merito. Con l’obiettivo di incrementare l’attività formativa del 20% rispetto al 2022 – un anno che ha visto lo svolgimento di una trentina di corsi base e di aggiornamento, distribuiti sulle varie tipologie di macchine da sollevamento – l’impegno formativo di Autovictor nel nuovo anno sta assumendo una fisionomia sempre più strutturata e in grado di offrire sempre qualcosa in più rispetto agli standard del settore.

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Gianluca Santo

Sollevamento a 360° La scuola di Autovictor, abilitata dalla Regione Piemonte, può erogare formazione sia per gli operatori dell’azienda stessa sia per i clienti del territorio regionale. L’accreditamento include l’intera famiglia delle gru mobili, le gru su autocarro, i carrelli elevatori industriali, i sollevatori telescopici fissi e rotativi e tutte le tipologie di piattaforme aeree per il sollevamento di persone.
I corsi prevedono da un minimo di sei a un massimo di 12 partecipanti, dove la parte pratica ha sempre un rapporto con il docente di uno a sei: ogni docente può avere un massimo di sei discenti. “Ogni corso prevede sempre una parte di teoria, in aula, e una parte pratica, alla quale si accede solo dopo aver superato l’esame teorico – ci illustra l’ingegner Gianluca Santo, responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) in Autovictor – La sezione in aula (che varia a seconda della macchina oggetto della formazione, dal momento che ogni tipologia ha caratteristiche proprie, con rischi, modalità operative e condizioni di sicurezza che vanno spiegate in ogni dettaglio) va da un minimo di quattro a un massimo di otto ore, cui si devono aggiungere i tempi dell’esame. Poi si passa alla parte pratica che, in genere, si svolge nel campo prova presso la nostra sede. Abbiamo però introdotto un’importante novità: la possibilità di erogare il corso anche presso il cliente, utilizzando le sue attrezzature, oppure portando presso la sede del cliente le nostre macchine”.

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Com’è facile intuire, si tratta di un’evoluzione importante perché va incontro alle specifiche e diversificate necessità di tutti i clienti Autovictor insediati sul territorio del Piemonte. “La sezione pratica è fondamentale e deve essere svolta in un campo delimitato perché non ci siano interferenze con altre attività – aggiunge l’ingegner Santo – Si parte dal presupposto che il discente stia imparando a usare un mezzo, quindi viene spiegato il mezzo da fermo, con tutte le sue caratteristiche, anche in base a quello che è stato detto in aula. Facciamo vedere e mostriamo il funzionamento di tutti i sistemi di sicurezza, poi si inizia a fare una reale attività di pratica. Vengono fatte eseguire al discente alcune manovre con supervisione: stabilizzazione della macchina, sbraccio in fase operativa, simulazione dell’attività lavorativa, che è ovviamente differente in base alla tipologia di macchina utilizzata. Per le gru mobili, ad esempio, facciamo anche l’attività formativa sull’imbrago delle attrezzature. Questo è molto importante perché il gruista, anche se non imbraga personalmente il carico in un cantiere, nel momento in cui decide di sollevare il carico vuol dire che ha giudicato l’imbracatura idonea. Su richiesta dei destinatari della formazione e delle aziende, è possibile organizzare anche un addestramento più prolungato e non limitarsi all’attestato base, cioè quello che impropriamente viene chiamato patentino e che ha una durata minima prevista per legge. E questo, in sostanza, è quanto avviene normalmente per tutti gli operatori di Autovictor. Nel momento in cui la società assume un operatore la prima cosa è l’abilitazione, ma anche se il lavoratore fosse già abilitato viene sempre predisposto un periodo di prova. In questo modo un operatore esperto trasferisce le competenze al neoassunto. Infatti in nessun caso affidiamo una macchina a un operatore appena inserito in organico, solo perché mostra un attestato. Addirittura in Autovictor, se un gruista impiega già con perizia una certa tipologia di macchina e c’è la necessità di trasferirlo su una macchina più grande per concedergli una possibilità ulteriore di crescere professionalmente, gli si dedica comunque periodo di training con il supporto di altro gruista esperto”.

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Formazione e sicurezza, la connessione necessaria Questo sistema di formazione si collega al più grande tema della sicurezza. “Innanzitutto dobbiamo attenerci alla legge, ma l’obiettivo è che quanto si trova scritto nei documenti venga applicato e sia applicabile nei cantieri – sottolinea ancora il responsabile di Autovictor – Il mio approccio è molto pratico, sia quando trasferisco le informazioni sia nei sopralluoghi in cantiere: se vedo che le persone fanno qualcosa di sbagliato spiego sempre i motivi di utilizzo di un determinato dispositivo, o perché una procedura va applicata magari in modo diverso. La sicurezza è fondamentale, i lavoratori devono avere tutte le informazioni necessarie a operare in un cantiere in totale sicurezza. Se c’è un cambiamento o un’evoluzione normativa è indispensabile che lo sappiano. Proprio per questo, oltre ad avere rapporti con la direzione per il mio ruolo di RSPP, ho la necessità di parlare con i nostri operatori, che mi devono conoscere bene”.

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Gianluca Santo, l’ingegnere che si occupa – per l’impresa piemontese – della sicurezza nei cantieri, con il ruolo di responsabile e docente per l’attività formativa teorica e pratica degli operatori, ci spiega nel dettaglio una formazione perseguita con criteri di eccellenza, ancora più poliedrica e dall’alto valore professionale

Se la formazione è sempre motivo di encomio, nell’impegno assiduo di un’impresa che si occupa di grandi sollevamenti, movimentazioni e trasporti, quello che si merita Autovictor, in questo momento cruciale per lo sviluppo delle costruzioni nazionali, è un riconoscimento esemplare sotto ogni aspetto di merito. Con l’obiettivo di incrementare l’attività formativa del 20% rispetto al 2022 – un anno che ha visto lo svolgimento di una trentina di corsi base e di aggiornamento, distribuiti sulle varie tipologie di macchine da sollevamento – l’impegno formativo di Autovictor nel nuovo anno sta assumendo una fisionomia sempre più strutturata e in grado di offrire sempre qualcosa in più rispetto agli standard del settore.

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Gianluca Santo

Sollevamento a 360° La scuola di Autovictor, abilitata dalla Regione Piemonte, può erogare formazione sia per gli operatori dell’azienda stessa sia per i clienti del territorio regionale. L’accreditamento include l’intera famiglia delle gru mobili, le gru su autocarro, i carrelli elevatori industriali, i sollevatori telescopici fissi e rotativi e tutte le tipologie di piattaforme aeree per il sollevamento di persone.
I corsi prevedono da un minimo di sei a un massimo di 12 partecipanti, dove la parte pratica ha sempre un rapporto con il docente di uno a sei: ogni docente può avere un massimo di sei discenti. “Ogni corso prevede sempre una parte di teoria, in aula, e una parte pratica, alla quale si accede solo dopo aver superato l’esame teorico – ci illustra l’ingegner Gianluca Santo, responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) in Autovictor – La sezione in aula (che varia a seconda della macchina oggetto della formazione, dal momento che ogni tipologia ha caratteristiche proprie, con rischi, modalità operative e condizioni di sicurezza che vanno spiegate in ogni dettaglio) va da un minimo di quattro a un massimo di otto ore, cui si devono aggiungere i tempi dell’esame. Poi si passa alla parte pratica che, in genere, si svolge nel campo prova presso la nostra sede. Abbiamo però introdotto un’importante novità: la possibilità di erogare il corso anche presso il cliente, utilizzando le sue attrezzature, oppure portando presso la sede del cliente le nostre macchine”.

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Com’è facile intuire, si tratta di un’evoluzione importante perché va incontro alle specifiche e diversificate necessità di tutti i clienti Autovictor insediati sul territorio del Piemonte. “La sezione pratica è fondamentale e deve essere svolta in un campo delimitato perché non ci siano interferenze con altre attività – aggiunge l’ingegner Santo – Si parte dal presupposto che il discente stia imparando a usare un mezzo, quindi viene spiegato il mezzo da fermo, con tutte le sue caratteristiche, anche in base a quello che è stato detto in aula. Facciamo vedere e mostriamo il funzionamento di tutti i sistemi di sicurezza, poi si inizia a fare una reale attività di pratica. Vengono fatte eseguire al discente alcune manovre con supervisione: stabilizzazione della macchina, sbraccio in fase operativa, simulazione dell’attività lavorativa, che è ovviamente differente in base alla tipologia di macchina utilizzata. Per le gru mobili, ad esempio, facciamo anche l’attività formativa sull’imbrago delle attrezzature. Questo è molto importante perché il gruista, anche se non imbraga personalmente il carico in un cantiere, nel momento in cui decide di sollevare il carico vuol dire che ha giudicato l’imbracatura idonea. Su richiesta dei destinatari della formazione e delle aziende, è possibile organizzare anche un addestramento più prolungato e non limitarsi all’attestato base, cioè quello che impropriamente viene chiamato patentino e che ha una durata minima prevista per legge. E questo, in sostanza, è quanto avviene normalmente per tutti gli operatori di Autovictor. Nel momento in cui la società assume un operatore la prima cosa è l’abilitazione, ma anche se il lavoratore fosse già abilitato viene sempre predisposto un periodo di prova. In questo modo un operatore esperto trasferisce le competenze al neoassunto. Infatti in nessun caso affidiamo una macchina a un operatore appena inserito in organico, solo perché mostra un attestato. Addirittura in Autovictor, se un gruista impiega già con perizia una certa tipologia di macchina e c’è la necessità di trasferirlo su una macchina più grande per concedergli una possibilità ulteriore di crescere professionalmente, gli si dedica comunque periodo di training con il supporto di altro gruista esperto”.

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Formazione e sicurezza, la connessione necessaria Questo sistema di formazione si collega al più grande tema della sicurezza. “Innanzitutto dobbiamo attenerci alla legge, ma l’obiettivo è che quanto si trova scritto nei documenti venga applicato e sia applicabile nei cantieri – sottolinea ancora il responsabile di Autovictor – Il mio approccio è molto pratico, sia quando trasferisco le informazioni sia nei sopralluoghi in cantiere: se vedo che le persone fanno qualcosa di sbagliato spiego sempre i motivi di utilizzo di un determinato dispositivo, o perché una procedura va applicata magari in modo diverso. La sicurezza è fondamentale, i lavoratori devono avere tutte le informazioni necessarie a operare in un cantiere in totale sicurezza. Se c’è un cambiamento o un’evoluzione normativa è indispensabile che lo sappiano. Proprio per questo, oltre ad avere rapporti con la direzione per il mio ruolo di RSPP, ho la necessità di parlare con i nostri operatori, che mi devono conoscere bene”.

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Una grande opportunità di lavoro Autovictor vuole compiere un ulteriore passo in avanti, trasformando la formazione in una vera opportunità di lavoro. Ce lo anticipa sempre l’ingegner Santo. “Stiamo portando avanti un progetto molto ambizioso che prevede l’istituzione di un corso per gruisti con la finalità dell’assunzione – conferma il coordinatore RSPP – Partendo da una formazione base prevista per legge, all’interno di un corso ad hoc sarà mio compito selezionare le due figure più adeguate che saranno inserite in azienda con un contratto di sei mesi al fine di continuare l’attività formativa. E, al termine dei sei mesi, vi sarà la possibilità di entrare a far parte della squadra Autovictor a tempo indeterminato”. L’idea di Autovictor è quindi quella di formare direttamente i propri futuri gruisti, possibilmente compresi in una fascia d’età che va dai 18 ai 45 anni. “La nostra vuole essere una vera scuola per gruisti, che non si limiti all’attestato – rimarca Gianluca Santo – L’attestato viene prodotto, è ovvio, ma non ci fermiamo lì perché vogliamo quantomeno prevedere una o due settimane di training per capire quale figura può completare il percorso e quindi entrare nell’organico. Inoltre aggiungo che il corso base di 40 ore è totalmente gratuito. Insomma una bella opportunità”. Per partecipare alla selezione per il corso è sufficiente inviare il proprio curriculum a sicurezza@autovictor.it.

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