La realizzazione e manutenzione di rilevati insistenti su terreni con caratteristiche a rischio dal punto di vista della geotecnica è una pratica complessa. La trasmissione di carichi rilevanti su terreni in tali condizioni potrebbe comportare fenomeni di instabilità globale del sistema rilevato/terreno di fondazione e importanti cedimenti che compromettono la funzionalità dell’opera. Una tecnica che consente di ridurre il carico trasmesso in fondazione dal rilevato e, conseguentemente, l’entità dei cedimenti è la realizzazione del corpo del rilevato con un riempimento leggero a base di argilla espansa Leca.
Come molte aree di Roma, il sottosuolo della zona interessata dall’intervento, posta lungo la nota via Cristoforo Colombo, si presentava in condizioni geotecniche critiche, prevalentemente connesse alla natura argilloso-torbosa dei terreni che difficilmente avrebbero accolto la realizzazione di un’opera in terra massiva, contenuta lateralmente da muri a contrafforti esistenti senza preliminari interventi di consolidamento e irrigidimento del terreno di fondazione.
La società Techproject ha analizzato diverse opzioni: soluzioni tradizionali, come la realizzazione di strutture di supporto fondate su micropali ed altre innovative che prevedono la realizzazione di rilevati alleggeriti con utilizzo di argilla espansa Leca.
A seguito delle analisi effettuate, la soluzione che prevede la realizzazione di un rilevato alleggerito con argilla espansa Leca, è risultata la più idonea a coniugare obiettivi prestazionali e aspetti tecnico-esecutivi, oltre a consentire di minimizzare l’impatto del nuovo rilevato sui terreni di fondazione e la spinta attiva che questo avrebbe esercitato sui muri di sostegno esistenti.
Le prestazioni dell’argilla espansa Leca nelle applicazioni geotecniche e stradali sono riconosciute a livello internazionale. Leca, grazie alla sua struttura cellulare racchiusa in una scorza clinkerizzata, ottimizza il rapporto tra peso e resistenza ed è quindi efficacemente utilizzabile per la realizzazione di rilevati alleggeriti.
L’argilla espansa Leca non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi e basi, non soffre il gelo e non trattiene l’umidità, potendo in questo modo garantire la stabilità della massa del rilevato nel tempo. È inoltre l’unico inerte leggero certificato per usi geotecnici secondo la norma UNI EN 15732.
In applicazioni come quella di Roma, in particolare, l’utilizzo dell’argilla espansa Leca permette di evitare o limitare i problemi di stabilizzazione del terreno di fondazione; sfruttando infatti la notevole riduzione del peso del rilevato è possibile realizzare molteplici interventi con la tecnica della compensazione del carico.
Tale metodologia permette di costruire il rilevato senza aumentare – o aumentando solo minimamente – i carichi sul terreno, mantenendo così invariato lo stato di equilibrio tensionale originale. Al termine della messa in opera e dell’addensamento il rilevato leggero in Leca riduce notevolmente i cedimenti assoluti e differenziali connessi al processo di consolidazione del terreno, e grazie al peso contenuto e alle ottime caratteristiche geotecniche incrementa sensibilmente il coefficiente di sicurezza valutato con riferimento allo stato limite ultimo del rilevato.
In più la soluzione con carico compensato, per ragioni logistico-tecnologiche, spesso è l’unica realizzabile, in quanto nella maggior parte dei casi non sono necessari precarichi né tecniche di realizzazione alternative assai più lunghe e costose.
Dal punto di vista esecutivo, la realizzazione di rilevati e riempimenti leggeri con argilla espansa Leca non comporta particolari complessità e si adatta alle necessità tecniche, economiche e delle problematiche di cantiere.
Nel caso del rilevato leggero realizzato sulla Cristoforo Colombo a Roma, in particolare, è stato realizzato un riempimento in argilla espansa Leca di circa 4 m di spessore, posato a strati di 60 cm compattati con piastra vibrante; a completamento dell’intervento l’impresa esecutrice ha quindi proceduto alla realizzazione di uno strato in misto granulare per uno spessore di 30-35 cm destinato ad ospitare la superficie finale del rilevato.