Sono numerose le Regioni che hanno legiferato in materia di rigenerazione urbana e fra queste anche l’Emilia Romagna, che ha normato la materia con la nuova legge regionale di governo del territorio (LR 24/2017) che ha tra i suoi obiettivi principali proprio il riuso e la rigenerazione urbana. In Emilia sono già numerosi i Comuni, grandi e piccoli, che hanno attivato lo strumento, impostando interventi di riuso e rigenerazione urbana per aumentare l’attrattività e la riqualificazione del costruito secondo criteri di sostenibilità e di accrescimento della vivibilità della città pubblica.
Non si tratta solo dei grandi centri urbani, ma anche di numerose realtà di media e piccola dimensione, come ad esempio il Comune di Crevalcore, che fa parte dell’area metropolitana di Bologna, dove l’Amministrazione ha promosso la salvaguardia e tutela dei valori funzionali ed espressivi dei viali perimetrali del centro storico del capoluogo, oltreché la riqualificazione di corso Matteotti, una importante arteria urbana.
In particolare, i viali perimetrali di circonvallazione del centro storico di Crevalcore sono caratterizzati da un’importante presenza di essenze arboree impiantate per la prima volta a seguito dell’interramento delle fosse (1713) e dello spianamento dei terrapieni (1872) in due fasi successive: dalla fine dell’800 limitatamente al duplice filare esterno di Viale della Libertà e nel 1912 il restante circuito, con l’esclusione dei filari esterni di viale Amendola, previsti, ma mai realizzati. Il sistema del duplice viale di circonvallazione è uno degli elementi peculiari del centro storico crevalcorese, che lo rende non unico, ma comunque riconoscibile dall’esterno, e che conferisce identità e assicura una continuità urbanistica e di relazioni tra centro storico ed espansione urbana.
La progettazione dell’intervento di riqualificazione è stata assegnata dal Comune di Crevalcore allo studio Prisma Ingegneria coordinato dall’ing. Carlo Baietti che si è avvalso della collaborazione dell’arch. Fabio Turrini. L’intervento mira a risolvere le criticità presenti allo stato attuale (degrado delle essenze arboree, discontinuità e ammaloramento delle pavimentazioni, necessità di regolamentare il traffico e la sosta) nonché a valorizzare, salvaguardare e potenziare le peculiarità e i valori funzionali ed espressivi propri del sistema viale perimetrale, riconoscendone la capacità di conferire identità e qualità a tutto il sistema urbano, quale luogo di permanenza dei segni della storia locale.
La pavimentazione in calcestruzzo drenante scelta (i.idro DRAIN di Calcestruzzi) assicura una grande capacità drenante (con picchi di oltre 1000 litri per metro quadro al minuto, un valore 100 volte superiore a quello di un normale terreno), senza per questo dare problemi sulle capacità meccaniche. Non solo riesce a drenare grandi volumi di pioggia (che sono sempre più frequenti negli ultimi anni) ma, nei mesi invernali, limita moltissimo le possibilità che sulla pista ciclabile si formino fenomeni di gelicidio dovuti a ristagni d’acqua indesiderati. Anche le nevicate attecchiscono meno su questo tipo di pavimentazione, aumentando considerevolmente la sicurezza di pedoni e ciclisti.
Inoltre, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, l’impresa ha provveduto al rialzo della quota di imposta della pista ciclabile, per consentire il passaggio degli attraversamenti veicolari a una quota leggermente rialzata, anziché a raso. Si sono ovviamente formate zone depresse che hanno richiesto l’inserimento di diverse caditoie per lo smaltimento delle acque meteoriche.