Una delle ultime frontiere della tecnologia applicata al calcestruzzo è quella che ne consente una sorta di “auto-cicatrizzazione”. Un esempio di questo tipo di prodotto presente sul mercato è Admix di Penetron, già utilizzato con successo per diverse opere.
Il principio che consente al calcestruzzo di “auto ri-formarsi” è una sorta di seconda reazione cristallina autocicatrizzante che densifica le porosità residue e sigilla le fessurazioni, catalizzando l’elemento solubile ancora presente, veicolo umidità, in cristalli C-S-H non più solubili. Oltre all’inserimento nell’impasto di fibre di cave, esiste la possibilità di impiegare additivi da aggiungere agli ingredienti del calcestruzzo in fase di getto, senza modificarne le proprietà reologiche e meccaniche, che favoriscono la cristallizzazione dei sali all’interno delle lesioni e quindi il ripristino della monoliticità del materiale. Il principio di funzionamento degli additivi “impermeabilizzanti” è basato sulla reazione tra componenti attivi dell’additivo con l’umidità e i prodotti anidri o idrati del cemento, che porta alla formazione di cristalli insolubili capaci di sigillare sia le porosità che le microfessure.