Non si può parlare di calcestruzzo senza considerare il settore delle attrezzature provvisionali. Per questo a GIC 2018 sarà loro dedicato uno speciale focus.
Per realizzare opere in calcestruzzo armato, è necessario utilizzare un “involucro” che, trattenendo nella fase preliminare il calcestruzzo fluido, attraverso le successive fasi di presa e di indurimento fa sì che questo assuma la forma desiderata e le caratteristiche meccaniche definitive.
Le attrezzature provvisionali oggi sono ampiamente utilizzate e hanno quasi definitivamente soppiantato i mezzi convenzionali, circoscritti per lo più ai cantieri di piccole dimensioni.
L’idea di “imbrigliare” il calcestruzzo ancora fluido per ottenere la forma finale del manufatto nasce nei Paesi d’oltralpe intorno agli anni Cinquanta e Sessanta, ma non tarda ad approdare anche in Italia, grazie alla presenza di leader indiscussi internazionali, attraverso le loro filiali, ma anche grazie al fiorire di aziende di piccola e media dimensione che iniziano a dare al settore un’impronta tutta locale, creando comparti di nicchia o introducendo innovazioni specifiche.
Nel settore delle attrezzature provvisionali, la consulenza e la progettazione hanno un elevato valore aggiunto, al di là del prodotto utilizzato: dal disegno esecutivo dell’opera da realizzare viene infatti sviluppato il progetto delle opere provvisionali con una stretta partnership tra impresa e fornitore di casseforme.
Eccellenza e specificità del Made in Italy Al GIC – Giornate Italiane del Calcestruzzo – in programma a Piacenza dall’8 al 10 novembre, anche il settore delle casseforme troverà il suo spazio. «Il comparto è tornato a registrare risultati soddisfacenti – commenta Benedetto Di Maria, Amministratore Delegato della DB Systems International – dopo alcuni anni di flessione legati alla crisi dell’edilizia. Per risultare vincenti, le aziende devono essere in grado di ritagliarsi settori di nicchia in cui poter vantare una assoluta specificità tecnica».
SOLUZIONI ALTERNATIVE
La DB Systems, per esempio, ha studiato una soluzione alternativa ai casseri convenzionali in legno, in grado di ridurre tempi, costi e rischi in cantiere, con la garanzia di un’ottima finitura superficiale del calcestruzzo: l’innovativo cassero a perdere metallico zincato QuickJet®, che sarà esposto al GIC Di Piacenza.
Tra i suoi numerosi vantaggi, il fatto di poter essere assemblato molto rapidamente, sia in orizzontale che in verticale, sfruttando la modularità degli elementi e il fatto di presentare una foratura calibrata che favorisce la fuoriuscita dell’aria e dell’acqua in eccesso che, trasudando, ricopre la superficie di una boiacca che sigilla anche le microporosità ed evita la formazione di microfessure.
La cassaforma QuickJet® è particolarmente indicata anche negli scavi, dove può essere montata sull’armatura preassemblata e posizionata direttamente nello scavo: in questo modo si riducono le dimensioni dello scavo e si evita la pericolosa attività di montaggio sotto quota.
«Un elemento importante – aggiunge Di Maria – che sarà tra l’altro uno dei temi trasversali ricorrenti al GIC di Piacenza, è quello della sostenibilità ambientale: utilizzando questo tipo di cassero si evita l’impiego di prodotti chimici e si aumenta la resistenza media del calcestruzzo dell’11%. E’ importante ormai per un produttore di casseforme proporre soluzioni che presentino un equo rapporto costo-prestazioni e consentano quindi di aumentare i margini delle imprese in contesti dove questi sono spesso ridotti all’osso. Sono fiducioso – conclude – che anche la specificità dell’offerta italiana, declinata in soluzioni che presentano molti vantaggi rispetto ai sistemi di attrezzature provvisionali tradizionali, riesca ad imporsi e ad accrescere il grado di notorietà anche in un prossimo futuro. Occorre fare cultura, informare e formare il mercato e il GIC di Piacenza assolve anche a questo compito fondamentale.»