Lo specialista altoatesino del noleggio e della vendita di macchinari edili Niederstätter, rende noto il suo personale bilancio relativo all’esperienza con il piano nazionale Industria 5.0. Un’esperienza, a detta dell’azienda, più che positiva, nonostante, come noto, la misura abbia subito uno stop improvviso all’inizio di novembre da parte del Ministero per le Imprese e il Made in Italy.
“Il programma nazionale Industria 5.0 ha offerto un supporto concreto all’introduzione di mezzi elettrici di ultima generazione nei cantieri, più efficienti dal punto di vista energetico e più “puliti”, ma soprattutto capaci di incrementare notevolmente la produttività; tutti aspetti su cui lavoriamo da tempo – dichiara Manuel Niederstätter, membro del consiglio di Amministrazione -. È importante sottolineare che non si tratta di sussidi, ma di incentivi alla crescita, che può avvenire solo in quadro di sicurezza normativa e continuità sugli investimenti. Grazie al costante supporto di consulenti fiscali, periti e ingegneri, Niederstätter è infatti riuscita a cogliere le opportunità offerte dal piano di transizione, condividendole anche con le aziende del settore”.
Attraverso uno sgravio fiscale fino al 45%, il piano governativo Industria 5.0 mirava ad incentivare l’efficienza energetica nei processi produttivi, supportando le imprese in un percorso di risparmio economico e di riduzione delle emissioni di CO₂. Con decreto del 7 novembre 2025 il Mimit ha comunicato, senza preavviso, l’esaurimento delle risorse disponibili per industria 5.0, creando gravi incertezze nel settore.

Mentre in queste settimane si attendono sviluppi su possibili nuovi piani con maxi-ammortamenti futuri, Niederstätter registra l’impatto concreto di Industria 5.0, grazie a cui l’azienda ha rinnovato la flotta di gru Liebherr a torre e delle pale gommate Kramer elettriche destinate al noleggio e alla formazione presso i Campus di Bolzano, Castelli Calepio (Bergamo) e Povegliano (Treviso). Nel corso del 2025 l’azienda ha visto un incremento delle vendite complessivo degli stessi macchinari elettrici del 30%.
Nonostante il piano di transizione Industria 5.0 presentasse forti criticità, in primis per la complessità normativa e delle procedure per le richieste (aspetto che ha inizialmente frenato l’adesione delle aziende), la legge di bilancio 2025 aveva introdotto importanti semplificazioni per l’accesso ai benefici fiscali. Benefici che Niederstätter ha saputo captare grazie al coinvolgimento di un pool di esperti sia per l’aspetto finanziario che per quello operativo.

In questo senso, l’azienda ha promosso incontri formativi pubblici per illustrare e condividere con le imprese del settore le possibilità concrete offerte dal piano Industria 5.0. Sono state inoltre eseguite verifiche puntuali per attestare l’effettivo risparmio energetico delle macchine da lavoro elettriche, grazie a cui è stato appurato che le gru elettriche Liebherr delle serie L, serie K, EC-H e EC-B e la pala gommata Kramer 5065E ed il sollevatore telescopico rotativo elettrico Manitou MRT 2660E rientrano pienamente nell’agevolazione.
“Abbiamo coinvolto un pool di periti e ingegneri in tutte le fasi di calcolo, misurazione e verifica dei parametri di efficienza energetica, come richiesto dal Ministero, eseguendo anche prove pratiche e sperimentazioni nei nostri centri di formazione, i Campus – continua Manuela Niederstätter -. Ma non è sempre banale dimostrare che anche alcuni elementi a forte carattere innovativo si trasformano in un risparmio energetico concreto, come ad esempio i sistemi intelligenti di assistenza alla guida (Sway Control, Vertical Line Finder, Guided Hook, Positioning Pilot) proposti in esclusiva da Liebherr, che portano nuovi standard nei processi di lavoro in cantiere, dei veri e propri game changer“.

Per il futuro, l’auspicio è che le agevolazioni possano essere estese anche ai sistemi di accumulo di energia mobili ad alta efficienza per i cantieri, attualmente esclusi. Macchinari come il modello Atlas Copco (ZBP 120-120) permettono, infatti, di risparmiare più del 50% del carburante consumato, fornendo energia in modo stabile e mirato, anche in cantieri di grandi dimensioni – ma richiedono un investimento iniziale considerevole.
“Sarebbe fondamentale facilitare l’entrata nel mercato di questa tecnologia – conclude Niederstätter – è un tassello importante nella trasformazione senza precedenti che sta vivendo il sistema delle costruzioni per cantieri sempre più efficienti, rispettosi dell’ambiente e delle persone”.





















