Nel quartiere Vomero, a Napoli, un grave incidente è costato la vita a tre uomini di età compresa tra i 54 e i 67 anni, il 25 luglio scorso. I tre operai sono precipitati da oltre il settimo piano di un edificio oggetto di lavori di ristrutturazione, in seguito, come si è appreso dalle prime ricostruzioni, all’inclinazione della piattaforma di un montacarichi, mentre si dirigevano sul tetto della palazzina. Questo cedimento improvviso ha comportato la caduta libera degli uomini al suolo.
A distanza di qualche settimana dal terribile incidente, possiamo aggiornare la notizia e chiarire maggiormente un quadro davvero drammatico. Si è concluso infatti a inizio agosto l’accertamento irripetibile disposto dalla Procura di Napoli nel cantiere. Le attività si sono concentrate sui perni e sui bulloni dell’impianto e particolare attenzione è stata riservata a un tubolare spezzato. La polizia scientifica e l’ispettorato del lavoro hanno acquisito la documentazione relativa all’impianto di sollevamento. Sarà da definire anche chi abbia materialmente montato l’impianto e non si esclude che tra questi possa figurare anche qualcuno degli operai deceduti, due dei quali lavoravano in assenza di regolare contratto di lavoro.
Gli esperti hanno individuato un tubolare spezzato in corrispondenza di una giunzione (saldatura), perni d’ancoraggio così allentati da potersi svitare a mano, e una possibile difformità tra il macchinario installato e quello previsto nel contratto di noleggio. In particolare, il montacarichi effettivamente presente sul cantiere potrebbe non corrispondere per modello e per capacità di carico a quello indicato nei documenti acquisiti. La portata dichiarata sarebbe stata di 450 chili, ma secondo le prime verifiche il mezzo installato potrebbe reggerne di meno. Tutti i componenti dell’impianto sono stati rimossi con l’ausilio di una gru e saranno ora oggetto di analisi tecniche approfondite.