Le operazioni di demolizione sono ufficialmente iniziate presso l’ex centro di ricerca nucleare Cise di Segrate, nel quartiere tra Lavanderie e Redecesio, un sito che per decenni ha rappresentato un simbolo dell’innovazione tecnologica e scientifica italiana. L’intervento di smantellamento, avviato dopo anni di abbandono e un lungo processo di bonifica, segna l’inizio di una trasformazione radicale per l’area. Qui, tra le pareti di edifici storici un tempo animati da ricerche d’avanguardia, dove fisici e ingegneri italiani lavorarono al prototipo del reattore nucleare Cirene, un capitolo fondamentale della ricerca nazionale, si sta scrivendo una nuova pagina di riconversione urbana: la sede dei laboratori nucleari lascerà il posto a un avveniristico data center targato Cyrus One, colosso mondiale delle infrastrutture digitali. Un passaggio epocale che fonde la memoria di un passato tecnologicamente avanzato con una visione futura improntata sull’innovazione digitale e la sostenibilità energetica.
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Il progetto di riconversione, che prevede l’abbattimento degli edifici principali, è stato preceduto da una complessa opera di bonifica effettuata nel 2007 da Sogin, la società incaricata del decommissioning nucleare in Italia. Quest’ultima, insieme alla sua controllata Nucleco, rappresenta una delle eccellenze nazionali nel campo del decommissioning e della gestione dei rifiuti radioattivi, operando con standard di sicurezza tra i più elevati al mondo. Nel caso dell’ex Cise, i lavori di messa in sicurezza e decontaminazione hanno riguardato non solo la rimozione di materiali radioattivi, ma anche il trattamento dei sistemi di ventilazione, delle strutture di contenimento e delle aree di stoccaggio temporaneo, garantendo così la totale sicurezza per le successive operazioni di demolizione.

Ora, con l’avvio delle demolizioni, si assiste a un intervento di recupero urbano senza precedenti, che non si limita al semplice smantellamento, ma apre la strada a una rigenerazione tecnologica di portata internazionale. Il futuro data center, suddiviso in due grandi edifici di 19 e 25 metri di altezza, ospiterà potenti server destinati a garantire la gestione e l’archiviazione di enormi volumi di dati. L’intervento si inserisce in un più ampio piano di riqualificazione urbana, concordato tra Cyrus One e il Comune di Segrate, che prevede la cessione del Golfo Agricolo al patrimonio pubblico e la realizzazione di nuove opere infrastrutturali, tra cui il rifacimento di Via delle Regioni e la costruzione di una bretella stradale per migliorare il traffico locale. L’operatore installerà inoltre, a sue spese, pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole della zona e cederà a titolo gratuito al Comune di Segrate il calore prodotto dal data center, che servirà a riscaldare le abitazioni e le scuole stesse.