Ci sono quattro registe d’eccezione ad operare senza sosta dietro alla cinepresa che sta immortalando la crescita incessante della nuova Torre Faro di Milano, nell’area dello Scalo Romana. Si tratta di quattro gru Potain facenti parte delle flotte di due imprese di costruzioni che da lunga data ormai sono partner fidate del gruppo Manitowoc. Parliamo di Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (CMB) e della Colombo Costruzioni. Il cantiere, iniziato a febbraio 2024 dopo tre anni dalla presentazione del progetto, dovrebbe essere concluso entro la fine del 2025.
La sinergia tra le due imprese esecutrici non si è limitata all’impiego delle imponenti gru, ma ha caratterizzato l’intero progetto, a partire dalla tecnologia di BIM, impiegata nella costruzione dell’imponente grattacielo di 144 metri di altezza, che sarà consegnato, una volta concluso il cantiere, ad A2A, uno dei gruppi più importanti a livello nazionale nel campo dell’energia e dell’ambiente.
Per rispettare l’ambizioso programma di costruzione, le quattro gru lavorano in posizione molto ravvicinata, caratteristica operativa che ha richiesto la consulenza dettagliata di Manitowoc Lift Solutions per il posizionamento delle stesse.

CMB ha acquistato per il progetto milanese una MDT 349 L16 e una MDT 219 J10, entrambe dotate della piattaforma telematica Potain CONNECT. Colombo ha fornito invece al cantiere una MD 208 A e una MDT 349 L16 già facenti parte della della sua flotta. Entrambe le gru MDT 349 lavorano con 45 m di braccio riuscendo a raggiungere altezze sotto gancio di 158,6 m e 168,8 m. Gli altri due modelli rimarranno indipendenti: la MD 208 A raggiungerà un’altezza sotto gancio di 61,4 m e lavorerà con un braccio da 35 m, mentre la MDT 219 raggiungerà un’altezza sotto gancio di 39,8 m e lavorerà con un braccio da 50 m. Le quattro gru sollevano materiali dal peso fino a 4 tonnellate.
“Dopo un’attenta analisi, le gru sono state posizionate molto vicine l’una all’altra per raggiungere la massima efficienza. Utilizziamo il sistema anticollisione Top Tracing 3 di Potain per garantire che tutto funzioni senza problemi – ha dichiarato Matteo Pastore, responsabile di Lift Solutions in Manitowoc in Italia -. Top Tracing 3 consente di controllare da remoto, tramite un computer portatile, fino a 16 gru e 30 aree di lavoro contemporaneamente, evitando così il rischio di interferenze. L’utilizzo di tre gru topless in questo lavoro ha anche reso più facile farle lavorare in uno spazio ristretto”.
Il progetto architettonico porta la firma di Patricia Viel per ACPV Architects. Il nuovo complesso per uffici prevede la riqualificazione degli edifici esistenti del primo Novecento, sia esternamente che internamente, la costruzione di una stecca sul retro, lungo il perimetro dello Scalo Romana e la realizzazione del nuovo elemento iconico, la Torre Faro appunto.

La nuova sede di A2A riflette la sua visione di una Milano più verde, concentrandosi sui benefici per la comunità locale attraverso un minore impatto ambientale. Si prevede che il consumo di energia e di acqua del nuovo edificio sia ridotto del 30-35% grazie alla tecnologia di riscaldamento e raffreddamento geotermico, ai pannelli solari e ai sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Uno Sky Garden al 12° piano, con giardini pensili e una piattaforma panoramica aperta al pubblico, offrirà viste mozzafiato su Milano.
“Abbiamo scelto queste gru perché offrono un’eccellente portata e altezza di lavoro, oltre a facilità di movimento e operazioni più rapide e sicure – ha dichiarato Gianluca Arconi, direttore tecnico di Colombo Costruzioni -. Se si aggiunge l’intuitivo sistema di controllo gru (CCS) si ha una soluzione ideale per progetti complessi in ambienti urbani.”
CMB e Colombo Costruzioni vantano oltre 120 anni di esperienza complessiva nel settore delle costruzioni e le due imprese hanno realizzato molte delle torri più imponenti di Milano, tra cui la recente collaborazione per il sorprendente progetto CityWave.