La società austrialiana Boral ha ufficialmente inaugurato un nuovo impianto di produzione di elementi prefabbricati presso lo storico sito di Emu Plains, nella zona ovest di Sydney, a supporto della realizzazione del Western Harbour Tunnel, una delle opere infrastrutturali più strategiche della città. L’iniziativa si inserisce in una tradizione lunga oltre 140 anni, che vede lo stabilimento protagonista della fornitura di materiali per progetti di rilievo a livello nazionale.
L’azienda – parte della corporate Seven Group Holdings – ha concesso in locazione 18 ettari dell’ex cava al general contractor del progetto, Acciona, per l’allestimento di un nuovo polo destinato ai prefabbricati, accanto ad un impianto di betonaggio a ciclo umido dedicato, gestito direttamente da Boral. Il piano prevede la fornitura di circa 90.000 m³ di calcestruzzo destinati alla produzione di oltre 13.000 conci prefabbricati per gallerie e 1.400 manufatti scatolari, necessari alla costruzione del collegamento sottomarino tra Birchgrove e Waverton.

L’impianto di betonaggio a ciclo umido, assemblato nel Queensland e successivamente trasportato in sito, è entrato in funzione all’inizio dell’anno e ha una capacità produttiva di 120 m³/ora. Le materie prime per la produzione del calcestruzzo provengono dalle cave Boral di Peppertree e Dunmore, mentre il cemento è fornito dallo stabilimento Boral di Berrima.
Oltre alla nuova attività di prefabbricazione per il tunnel, il sito di Emu Plains continua a operare anche come centro di riciclo e recupero materiali, gestendo materiale naturale e rielaborando gli stock di cava per produrre aggregati, sabbie e materiali da riempimento ingegnerizzati, destinati alla distribuzione sul mercato edilizio dell’area di Sydney.
Fondata nel 1946 e oggi interamente controllata da Seven Group Holdings, Boral è il maggiore produttore australiano integrato di materiali per l’edilizia, con un portafoglio che spazia dal cemento al calcestruzzo, dagli aggregati riciclati all’asfalto. L’azienda opera attraverso oltre 360 impianti distribuiti sul territorio nazionale e nel solo 2023 ha registrato un fatturato pari a circa 3,46 miliardi di dollari australiani, segnando una solida crescita a doppia cifra. Questa struttura industriale le consente di assumere un ruolo strategico nei grandi progetti infrastrutturali del Paese, ponendosi come interlocutore privilegiato per contractor e amministrazioni impegnate nei programmi di espansione urbana, potenziamento delle reti logistiche e ammodernamento delle opere pubbliche.