Assai ricco e coinvolgente il programma di convegni e tavole rotonde che ha animato la seconda giornata del GIC – Giornate Italiane del calcestruzzo quest’anno.
A inaugurare la giornata il convegno “Pavimentazione rigide in calcestruzzo per impieghi aeroportuali” organizzato in collaborazione con la Tecno Engineering 2C, con la partecipazione di ENAC, dell’Aeronautica Militare e di alcuni docenti universitari. Non tutti sanno infatti che le piste aeroportuali, sia civili che militari, sono realizzate in calcestruzzo.
Il convegno è stato un interessante momento di confronto sull’evoluzione tecnologica dell’aeronautica, dal primo volo del 17 dicembre 1903 a oggi che, nell’analisi di Carlo Criscuolo, direttore tecnico della Tecno Engineering 2C, ha comportato la necessità di un rapido adeguamento delle infrastrutture: dalle prime rudimentali piste di forma ellittica ad oggi, la materia prima – il calcestruzzo – ha dovuto adattarsi alle esigenze in costante trasformazione.
«L’utilizzo di nuovi modelli di aerei imponeva la realizzazione di nuove superfici e il mantenimento delle preesistenti – ha sottolineato il colonnello Stefano Cimichella, al comando del Secondo Reparto Genio dell’Aeroporto di Ciampino. «Qui è fondamentale il ruolo del laboratorio geotecnico dove viene studiato il mix design più adatto per sopportare i carichi sempre più critici dei veivoli, con particolare riguardo alla finitura superficiale, per evitare per esempio eventuali fenomeni di ritiro o per studiare miscele di calcestruzzo che possano resistere alle elevatissime temperature degli F35».
Le pavimentazioni industriali diventano strutture
E’ la novità contenuta nelle nuove norme tecniche 2018: le pavimentazioni industriali vengono considerate a tutti gli effetti strutture e quindi devono essere progettate da un professionista abilitato, devono essere seguite da una Direzione Lavori e devono avere un collaudo o una certificazione.
Si tratta di un cambiamento epocale per un settore che da anni chiede più regole e maggior tutela delle imprese di applicazione. Il tema è stato ampiamente sviscerato nel corso di un convegno organizzato da Conpaviper, l’associazione che riunisce le imprese che operano nella realizzazione di pavimentazioni industriali, massetti e sottofondi.
Un importante risultato – come ha sottolineato il presidente dell’associazione Andrea Dari, che ha confermato l’impegno «dei nostri attuali 130 soci e di quelli che si assoceranno in futuro».
Un gruppo di lavoro europeo sulla manutenzione dei ponti
E’ la proposta lanciata da Christian Tridon, presidente STRRES – French Association of Structures Repair and Reinforcement – durante un convegno organizzato con la collaborazione di Jose Blanco, segretario generale ARPHO, Asociation de Reparacion, refuerzo y Protection del Hormigon.
In primo piano il tema della manutenzione dei ponti e il protocollo seguito in Francia dall’associazione. Tridon, dopo aver passato in rassegna la storia dell’evoluzione del calcestruzzo e le figure che hanno svolto, nel tempo, un ruolo chiave nello sviluppo del prodotto, introducendo importanti innovazioni, si è soffermato sulle caratteristiche tecniche del calcestruzzo e sui rischi cui nel lungo periodo può essere esposto il materiale, in caso di mancata corretta manutenzione.
«Il ritiro del calcestruzzo e il processo di carbonatazione, che provoca l’ossidazione dei ferri d’armatura in presenza di acqua e ossigeno, sono le patologie più pericolose per il materiale – ha confermato Tridon, chiamato tra l’altro ad esprimere un parere tecnico sul ponte di Genova, subito dopo il crollo, – cui si aggiungono pericolose reazioni solfatiche, piuttosto che problemi meccanici o di sovraccarico. La corrosione dell’armatura ha un effetto dirompente e provoca microfissurazioni sul calcestruzzo che, se trascurate, col tempo ne possono provocare il crollo».
Tridon suggerisce la sua “ricetta”, la regola delle 3B: buona diagnosi, buona prescrizione e buoni lavori, oltre a quattro regole fondamentali da seguire: conoscere a fondo l’opera, qualificarla, effettuare una valutazione e programmare gli interventi di manutenzione, ipotizzando una sorta di “libretto di manutenzione” dei ponti, analogo al libretto delle auto.
Un iter che dovrebbe essere seguito per ogni struttura in Europa, che oggi vanta un patrimonio di circa 800.000 ponti. Tridon si sta muovendo per estendere a tutti i Paesi europei il gruppo di lavoro dedicato alla manutenzione dei ponti, gruppo che Fabio Potestà, organizzatore del GIC, si è impegnato ad ospitare nel 2020 nella prossima edizione della manifestazione piacentina.
Indagini strutturali, innovazione, decostruzione e prevenzione sismica
Tra i temi presi in esame nei numerosi altri convegni si è parlato, nel convegno ALIG, delle indagini strutturali per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle strutture in calcestruzzo, sottolineando la necessità, per le opere pubbliche, di non essere assoggettati ai criteri del massimo ribasso, esattamente come nell’ambito della sicurezza.
E ancora si è parlato del ruolo dell’innovazione nell’evoluzione del calcestruzzo (convegno Assiad), che ha contribuito a farne un materiale resistente e in una serie di interventi (convegno Aideco, Eda e Iacds) della decostruzione “a regola d’arte”, con la proiezione di filmati di interventi esemplari di demolizione e carotaggi in cantiere, effettuati su mezzi di sollevamento. Sono state illustrate anche le motivazioni che hanno portato ai vari interventi, in presenza di calcestruzzo più o meno ammalorato. Progettazione, tecnologia, attenzione alla sicurezza e capacità logistica, le chiavi del successo di ogni singolo intervento. Molto apprezzata infine anche la proposta per la redazione di un piano nazionale di salvaguardia antisismica per i centri storici (convegno di Assologistica).
L’immobiliare in Italia tra spread e flat tax
L’industria delle costruzioni è rimasta in crisi, rispetto agli altri settori, perché attesta una crescita dello 0,8% rispetto alla media di 1,5%.
Le politiche dell’attuale governo, come ha sottolineato Francesco Forte, professore emerito dell’Università di Roma, privilegiano i consumi e non gli investimenti, basandosi sulla falsa convinzione che i consumi trainino l’economia. Anche la tassazione immobiliare dei precedenti governi ha contribuito ad appesantire la situazione. Lo spread ha un ulteriore effetto di compressione dell’economia, riducendo la possibilità di investire e, svalutando i risparmi, ne aumenta la domanda.
Al convegno organizzato da Confedilizia si è parlato dell’attuale incertezza politica, del modello di mercato di De Viti De Marco, del concetto di economia pubblica come cooperativa, della cedolare secca, della proposta di una flat tax a tappe, che punti sugli immobili.
Corrado Sforza Fogliani, presidente del Centro Studi di Confedilizia ha parlato dello spread come di un indicatore che non afferisce all’economia reale. Gli investimenti immobiliari si sono ormai spostati su quelli finanziari: le politiche, anche quelle dei governi precedenti e la tassazione hanno infatti disincentivato gli investimenti immobiliari.
«L’attuale governo – ha concluso l’on. Tommaso Foti – ha stanziato molti fondi, ma senza attuare una seria politica degli investimenti. Il nostro settore viene trascurato, invece di farne una spina dorsale trainante dell’economia. Manca una visione di ripresa economica, mentre occorrerebbe adottare politiche che ne promuovano lo sviluppo».