Dopo la consegna di tutte le pile, il cantiere del nuovo ponte di Genova si concentra sulle prossime operazioni di sollevamento del terzo impalcato da 100 metri, l’ultimo di queste dimensioni, che portera’ a 750 metri la lunghezza del viadotto e scavalchera’ la linea ferroviaria. Le operazioni saranno simili a quelle effettuate per il montaggio dell’impalcato che sovrasta il torrente Polcevera.
Mentre si pianifica il completamento della nuova attivita’ in quota, Salini Impregilo – che insieme a Fincantieri rappresenta il Consorzio PerGenova, impegnato nella realizzazione dell’opera – sta organizzando le complesse operazioni per la preparazione della soletta del ponte: 8.000 metri cubi di calcestruzzo che saranno lavorati in contemporanea, dalle estremita’ del viadotto verso il suo centro, a getto continuo 24 ore su 24 in circa 7-8 giorni, “piu’ che dimezzando i normali tempi di realizzazione”, sottolineano i costruttori.
Una volta completata la soletta, si procedera’ con l’allestimento finale della piattaforma stradale e di tutte le opere a corredo dell’infrastruttura e della sicurezza del suo esercizio, “completando le attivita’ di un cantiere in cui il modello fast track ha permesso di iniziare la prima fondazione il 24 giugno 2019 ed eseguire in pochi mesi le sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni, con una media di circa 3 pile al mese” sottolinea il consorzio.
Per quanto riguarda le operazioni in cantiere, “il modello fast track (che permette di lavorare in parallelo nei diversi cantieri creati nell’area, per sottofondazioni, fondazioni delle pile, elevazione delle pile, sollevamento degli impalcati e completamento delle sovrastrutture) viene in questa fase utilizzato per preparare l’area per la fase conclusiva di sollevamento del nuovo impalcato – spiega il consorzio PerGenova – L’allestimento di una sorta di “stabilimento mobile” nell’area del cantiere, che ancora durante la realizzazione delle pile ha consentito di accogliere le porzioni di impalcato e quindi il suo assemblaggio per renderlo pronto per l’innalzamento, viene adesso utilizzato per gestire le delicate operazioni di movimentazione e sollevamento in quota”.
Tutti i lavori, ricorda il consorzio, vengono svolti “in un contesto inurbato molto complesso, interessato da quattro strade principali di collegamento nord-sud oltre che dalla linea ferroviaria in esercizio e dal torrente Polcevera, che durante la costruzione del ponte ha richiesto la gestione di quasi 80 interferenze con sottoservizi preesistenti. Ogni lavorazione deve essere quindi accuratamente analizzata e pianificata con la precisione di un cronometro svizzero, cosi’ da ridurre al minimo il potenziale rischio di errore”.