In seguito al crollo di del controsoffitto avvenuto il 17 ottobre all’istituto superiore Diaz di via Diana – quartiere Tuscolana di Roma – Federcepicostruzioni lancia l’allarme e chiede che vengano messe in pratica azioni immediate per contrastare un fenomeno che è tutt’altro che isolato. Secondo l’associazione datoriale che dal 2017 rappresenta più di 10.000 imprese nel comparto delle costruzioni, l’incidente romano è il sintomo di una criticità strutturale che, in molti casi, deriva da una manutenzione inadeguata e da una carente attenzione alla sicurezza e alla qualità delle infrastrutture.
Il patrimonio scolastico in Italia
Ne abbiamo già parlato diffusamente su Concrete News: il patrimonio scolastico nazionale soffre di importante carenze strutturali, causate sia da una sostanziale anzianità degli edifici che da problematiche impiantistiche e mancate manutenzioni preventive. Secondo la Fondazione Agnelli, il PNRR dedicato all’istruzione (in particolare la Missione 4) prevede investimenti per circa 20 miliardi di euro, dei quali 12,1 destinati proprio all’edilizia scolastica. Secondo i dati resi noti da Federcepicostruzioni, ad oggi, la spesa effettiva è ferma ad appena 5,3 miliardi di euro (il 43,75%).
Per l’anno in corso i fondi per l’edilizia scolastica includono l’incremento di 10 milioni di euro all’anno per ciascuno degli anni 2025 e 2026 del Fondo Unico per l’Edilizia Scolastica per interventi urgenti e indifferibili, risorse del PNRR per la messa in sicurezza e riqualificazione di 2,6 milioni di mq di edifici scolastici, e l’utilizzo di economie derivanti da bandi precedenti. Molte risorse però restano stanziate, non attualizzate o posticipate nel loro utilizzo.
Le modalità di gestione, monitoraggio e rendicontazione dei progetti PNRR per le scuole richiedono integrazione informatica per mezzo dei sistemi SiGeCo e SIDI, unitamente a capacità amministrative non condivise sullo stesso piano di aggiornamento a tutti i livelli delle istituzioni locali.
Il commento del presidente Antonio Lombardi
“Non basta intervenire nei casi emergenziali – commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – occorre un piano nazionale per il monitoraggio strutturale e la manutenzione periodica degli edifici scolastici, con verifiche obbligatorie, cicli certi e fondi dedicati stabili. Molte risorse restano stanziate ma non attive». Federcepicostruzioni sollecita le amministrazioni centrali e locali affinché snelliscano procedure, rafforzino capacità tecniche, supportino enti locali più deboli e garantiscano che i fondi siano concretamente “cantierabili”.
“Sarebbe altresì auspicabile – continua il presidente Lombardi – un coinvolgimento attivo del mondo delle costruzioni, degli ordini professionali e delle imprese specializzate, che possono divenire parte della pianificazione preventiva, gare trasparenti, controlli rigidi e scelte progettuali efficienti”.
Federcepicostruzioni propone inoltre l’istituzione di un Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica che renda accessibili dati aggiornati su interventi programmati, spese effettive, tempi di realizzazione e condizioni degli edifici.
“Ministero dell’Istruzione, Ministero delle Infrastrutture, Regioni, Comuni, Enti locali – conclude il presidente Lombardi – devono cooperare con procedure chiare e ruoli definiti. Ritardi, duplicazioni, disfunzioni amministrative non possono più essere tollerati quando si tratta di luoghi di apprendimento e sicurezza per i ragazzi”.















