Il cantiere urbano a zero emissioni si arricchisce con un nuovo protagonista, che abbiamo potuto apprezzare la scorsa settimana a Monaco di Baviera, in occasione di Bauma 2025, terreno per noi florido di interessanti novità prodotto, che non mancheremo di raccontarvi nei prossimi giorni e sul prossimo numero della rivista cartacea. Oggi dunque vi parliamo di una novità che Volvo Trucks e Putzmeister hanno presentato in anteprima mondiale: una delle più grandi autobetonpompe elettriche al mondo, che segna un ulteriore passo nella progressiva elettrificazione della logistica del calcestruzzo.
La macchina, sviluppata congiuntamente dai due costruttori, sarà presto consegnata al colosso svedese Swerock, uno dei maggiori fornitori scandinavi di calcestruzzo e aggregati, e punta a ridefinire gli standard di sostenibilità, efficienza e silenziosità nella distribuzione urbana del calcestruzzo premiscelato.
Il veicolo si basa su un telaio Volvo FM Electric 8×4, sul quale è installato un braccio Putzmeister da 42 metri: la pompa per calcestruzzo truck-mounted M42-5 iONTRON. L’unità è in grado di percorrere fino a 50 km e pompiare circa 50 m³ di calcestruzzo con una sola carica, rendendola particolarmente adatta per contesti operativi in ambito metropolitano o in ambienti chiusi, dove le emissioni acustiche e gassose rappresentano un fattore critico. In caso di impieghi prolungati, l’autobetonpompa può essere ricaricata direttamente in cantiere grazie al sistema CCS (Combined Charging System), continuando le operazioni di pompaggio anche durante la fase di ricarica.
A livello tecnico, il sistema propulsivo adotta due motori elettrici con una potenza continua complessiva di 330 kW, alimentati da un pacco batterie da 360 kWh di capacità totale (250 kWh utilizzabili), con supporto per ricarica AC fino a 43 kW e DC fino a 250 kW tramite connettore standard CCS2. Il peso totale del veicolo si attesta sulle 32 tonnellate, mentre la trasmissione è affidata al sistema automatizzato Volvo I-Shift, ampiamente collaudato nella gamma pesante del costruttore scandinavo.

Secondo Christoph Fitz, responsabile vendite di Volvo Trucks Germania, “questa autobetonpompa elettrica rappresenta una soluzione a zero emissioni di scarico, con rumorosità contenuta e un’efficienza operativa superiore, in particolare per cantieri cittadini o aree sensibili dal punto di vista ambientale”. Il progetto si inserisce nel quadro della strategia globale di decarbonizzazione promossa da Volvo per il comparto del trasporto e dei servizi da cantiere.
L’introduzione di questo veicolo rafforza ulteriormente il portafoglio elettrico della casa svedese, che già comprende betoniere, ribaltabili, gru e sistemi di sollevamento a gancio. Attiva nella produzione di veicoli elettrici dal 2019, Volvo Trucks detiene oggi circa il 50% del mercato europeo dei truck BEV, con oltre 4.900 unità consegnate nel mondo.

Dal canto suo, Putzmeister, storico marchio tedesco attivo dal 1958 e presente oggi in più di 20 Paesi, conferma la propria vocazione ingegneristica nel coniugare prestazioni meccaniche elevate e adattabilità alle specificità applicative dell’industria del calcestruzzo. Con questa nuova autobetonpompa full electric, l’azienda intende consolidare il proprio ruolo pionieristico anche sul fronte della mobilità sostenibile per la messa in opera del calcestruzzo.

L’adozione della nuova macchina da parte di Swerock, società del gruppo Peab attiva in Svezia, Norvegia e Finlandia, rientra in una strategia strutturata di riduzione delle emissioni climalteranti, che prevede una diminuzione del 50% della CO₂ generata nella produzione e distribuzione del calcestruzzo entro il 2030. Una scelta che testimonia la maturità del mercato scandinavo e il crescente interesse, a livello europeo, per tecnologie in grado di coniugare performance operative e responsabilità ambientale.
Secondo le previsioni, il nuovo veicolo è destinato ad attirare l’attenzione delle imprese di costruzioni e dei fornitori di calcestruzzo impegnati in cantieri a elevata densità urbana, in zone a basse emissioni o in aree soggette a vincoli ambientali stringenti. Un’innovazione che, per caratteristiche, tempismo e approccio industriale, segna un punto di svolta nella transizione energetica del ciclo di distribuzione del calcestruzzo.