La combinazione tra massetti a basso spessore e sistemi radianti rappresenta una scelta vincente per progettisti e committenti, capace di coniugare obblighi normativi, benessere degli occupanti e sostenibilità economico-ambientale degli interventi. Questi i temi emersi dalla tavola rotonda “Massetti a basso spessore” organizzata da Conpaviper, in collaborazione con il Consorzio Q-Rad, Assoposa e AIPPL, che si è tenuta giovedì 23 ottobre nell’ambito di Saie Bari, la fiera delle costruzioni, progettazione, edilizia e impianti in scena nel capoluogo pugliese.
Protagonisti dell’incontro i massetti a basso spessore, che si stanno affermando come una delle soluzioni più performanti per la posa delle pavimentazioni, soprattutto negli interventi di ristrutturazione e negli edifici soggetti a vincoli di quota. Nel corso del suo intervento Gianluca Ghirardini, consigliere Conpaviper, ha sottolineato come la domanda del mercato per questo tipo di soluzioni sia in aumento. Questo perché i vantaggi del basso spessore includono la riduzione dei tempi di cantiere, minori consumi di materiale, l’integrazione con impianti radianti e la possibilità di riqualificazioni con quote limitate. Serve però progettare il sistema pavimento considerando prestazioni meccaniche, termiche e igrometriche, e l’allineamento con le norme di posa dei rivestimenti.
Nel corso dell’incontro è intervenuto Michele Bottoni, presidente di Q-Rad, il consorzio che riunisce le principali aziende italiane del comparto radiante. “Il basso spessore rappresenta una leva fondamentale per portare la climatizzazione radiante nel mercato delle ristrutturazioni, che oggi costituiscono la parte preponderante delle opere edili – ha rimarcato Bottoni – La sua diffusione consentirà inoltre di inserire il radiante tra gli incentivi ‘trainati’ nell’ambito del nuovo Conto Termico e, più in generale, nei meccanismi di incentivazione fiscale. Non solo; il basso spessore permette di sviluppare veri e propri progetti di filiera, integrando pavimentazioni, rivestimenti e generatori a bassa temperatura. Si tratta di una tecnologia che rientra appieno nelle strategie promosse dalla Direttiva EPBD, e che può contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi europei di efficienza energetica e sostenibilità”.
Ampio spazio è stato dedicato, nell’intervento di Clara Peretti, esperta in rappresentanza di Q-Rad, al tema dell’efficienza energetica dei sistemi di climatizzazione radiante, in linea con gli obiettivi della Direttiva EPBD “Case Green”, che impone agli Stati membri di ridurre del 16% i consumi energetici degli edifici residenziali entro il 2030. I sistemi radianti, operando con temperature dell’acqua intorno ai 30 gradi e integrandosi con pompe di calore ad alta efficienza, consentano di raggiungere coefficienti di prestazione elevati e risparmi energetici del 30-50% rispetto agli impianti tradizionali. Oltre al vantaggio in termini di consumi, i sistemi radianti garantiscono un comfort termico uniforme, eliminano i flussi d’aria e facilitano la conformità ai Criteri Ambientali Minimi in edilizia pubblica, grazie anche alla compatibilità con i sistemi di gestione BMS (Building Management System) e al monitoraggio in tempo reale dei consumi.
L’appuntamento di Saie Bari, moderato da Camillo Signani, vicepresidente Conpaviper con delega al Centro Studi, si è aperto con i saluti di Mariangela Marconi, presidente dell’associazione, a cui sono seguiti la Key Lecture di Gianluca Ghirardini, consigliere, e una tavola rotonda con rappresentanti delle principali associazioni del settore: Antonino Badalucco (vicepresidente Conpaviper), Pietro Belloni (presidente AIPPL), Alessandro Nizzetto (coordinatore Comitato Tecnico Massetti e Sottofondi Conpaviper) e Gianfranco Presicce (delegato zona Assoposa).




















