venerdì, Giugno 6, 2025

Più intelligenza, più adattabilità: Liebherr rivisita la serie K di gru automontanti

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L’edilizia moderna è caratterizzata da una crescente complessità. La domanda di macchine e attrezzature da costruzione (e relativi operatori specializzati) è in crescita, anche perché si rendono necessarie alcune competenze digitali che fino a pochi decenni fa sembravano mera fantascienza. Nel settore delle gru a torre, in particolare, alcune aziende (soprattutto le più internazionali), stanno sviluppando nuovi sistemi di comando e moderni sistemi di assistenza, per supportare i gruisti nel loro lavoro e per aumentare le prestazioni di movimentazione, l’affidabilità e la sicurezza.

Parallelamente, dal punto di vista delle macchine (nel nostro caso delle gru a torre), lo sviluppo di prodotti sempre più adattivi e versatili è cruciale per rispondere alle esigenze di un settore, quello delle costruzioni, in continuo mutamento. La capacità di progettare soluzioni che si adattino rapidamente a nuovi contesti operativi, normative e necessità di sostenibilità consente di ottimizzare l’efficienza, garantire la sicurezza e mantenere la competitività in un mercato in evoluzione. Questo approccio integrato tra innovazione digitale e adattività dei prodotti rappresenta la chiave per affrontare le sfide future del settore.

Liebherr rivisita serie K

Squadra che vince…si migliora

Lo sa bene Liebherr che, nel novero della sua offerta di gru a torre, ha recentemente rivisto la sua serie K di gru automontanti a rotazione in basso, in uso nei cantieri di tutto il mondo da diversi anni. Il tema è senz’altro quello di un miglioramento costante del prodotto, che si affianca a un’esigenza di adattamento agli scenari in continua evoluzione del mondo construction. La serie K, nella nuova rivisitazione, conia i modelli 43 K, 61 K e 91 K ed è disponibile da subito, come anche la nuova generazione della 125 K.

Con il Facelift delle collaudate gru K, che si distinguono per la loro versatilità e il telescopaggio semplificato, le apparecchiature sono da subito ordinabili con i cinque sistemi di assistenza alla guida intelligenti di Liebherr. Funzioni smart come il sollevamento del carico senza oscillazioni e senza trazione obliqua aumentano la sicurezza per le persone e per i componenti delicati, mentre i sollevamenti parzialmente automatizzati offrono un comfort elevato.

I comprovati vantaggi delle gru con altezze gancio variabili e manovrabilità in spazi ristretti rientrano tra le caratteristiche della nuova serie, come le già note funzioni Speed2Lift, Load Plus e Micromove per velocità di sollevamento massime, carichi in punta maggiori e un posizionamento preciso dei carichi. La denominazione delle gru si basa ora sulle capacità di carico secondo la funzione Load Plus che, quando è attivata, riduce la velocità degli azionamenti della gru.

Leggi anche: Dal cantiere al cloud: la nuova era della digitalizzazione Liebherr

Liebherr rivisita serie K

Nuovo comando e nuovo sistema operativo

Tutte le nuove gru K sono dotate del nuovo sistema di comando della gru “Liebherr Control 5”, composto dal comando, dal display 5 Liebherr e dai moduli I/O. Il robusto e durevole comando è già integrato nelle attuali gru automontanti della serie L ed è operativo, nell’ambito del Gruppo Liebherr, in numerose macchine da costruzione.
Con il Facelift, le gru K hanno inoltre ricevuto il nuovo sistema operativo “Tower Crane Operating System 2” (TC OS 2), caratterizzato da un menu dalla navigazione intuitiva e coerente, con simboli e icone autoesplicativi. Un’altra novità è il radiocomando standardizzato per tutte le gru delle attuali serie K e L.


Dalla 43 K alla 125 K: le gru della serie attuale

Scopriamole dunque, le nuove gru che compongono la serie K. La 43 K (più piccola della serie) si adatta con flessibilità ai diversi cantieri grazie alle sue undici diverse altezze gancio. Raggiunge un’altezza massima del gancio di 30.2 metri e uno sbraccio fino a 35 metri. Efficiente e conveniente, per la massima potenza, la 61 K è il modello successivo alla 53 K. Raggiunge un’altezza gancio di 33,4 metri e uno sbraccio massimo di 43 metri. Un’ulteriore novità è una posizione impennata fino a 30° per una maggiore flessibilità in cantiere.

La 91 K porta con sé le comprovate possibilità di utilizzo della gamma K e può essere impiegata sia nella costruzione di edifici residenziali plurifamiliari che in progetti industriali. Riceve l’eredità della 81 K.1, che ha riscosso un notevole successo, e rende la collaudata gru a rotazione bassa pronta per le sfide future.
Concludiamo con la 125 K, la più grande gru della serie, che coniuga la performance di una gru a rotazione alta con la mobilità e la flessibilità di una gru automontante. I suoi dati sulle prestazioni non sono cambiati: raggiunge un’altezza massima del gancio di 41.5 metri, uno sbraccio fino a 55 metri e può sollevare 8.000 chilogrammi.

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