giovedì, Aprile 18, 2024

Coronavirus: la lettera del Consiglio Nazionale degli Architetti al Presidente del Consiglio

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Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla luce degli ultimi accadimenti legati alla diffusione del Coronavirus.

La situazione del tutto inedita ed imprevedibile che ci stiamo trovando a vivere, mette a dura prova la tenuta dei cittadini, delle famiglie, dei professionisti e delle imprese. D’altro canto, nessuno avrebbe potuto prevedere lo sviluppo e l’entità di un problema che sta travolgendo il mondo intero. Abbiamo apprezzato la determinazione delle Sue posizioni e il rigore delle scelte. Rimane per noi ora, mentre siamo vicini ai più fragili e a coloro che combattono con la malattia, il bisogno di immaginare misure e supporto per tutti coloro – e tra i professionisti sono davvero molti – che si troveranno ad affrontare una ripresa estremamente complessa.

Gli Architetti, i Pianificatori, i Paesaggisti e i Conservatori – continua –  sono certamente tra le categorie professionali che, insieme a molte altre, verranno impattate duramente dall’eccezionalità dei giorni che stiamo vivendo. Pensiamo ai nostri professionisti, ai loro studi, alle migliaia di collaboratori. Non ci possiamo permettere di attendere l’uscita dalla crisi per capire come predisporre mezzi e strumenti di supporto. Sappiamo invece di poter contare sulla Sua attenzione e sensibilità per trovare le strade, fin d’ora, per supportare i nostri iscritti, i professionisti e le migliaia di famiglie che essi rappresentano applicando misure eccezionali concepite per tempi eccezionali”.

Per questa ragione evidenzieremmo alla Sua attenzione alcuni punti chiave sui quali chiederemmo l’intervento del Governo, in quanto in questa situazione gli studi professionali, per sopravvivere, necessitano di liquidità e conseguentemente è indispensabile che le stesse attenzioni che vengono riservate giustamente alle altre categorie economiche, siano estese anche alle professioni intellettuali:

  • congelamento dei mutui relativi a prima casa, studio professionale o comunque afferenti all’attività professionale almeno per sei mesi, meglio se fino a fine anno, con corrispondente allungamento della durata dei piani di ammortamento, o comunque prevedere per i professionisti misure analoghe a quelle di cui all’art. 6 del DL 9/2020;
  • sospensione ritenute alla fonte (dpr 600/73) e dei tributi almeno per sei mesi, con pagamenti rateizzati successivi al periodo emergenziale ed entro il 15 giugno 2021;
  • trattamento di cui all’art. 16 della legge 2 marzo 2020 n.9 “indennità lavoratori autonomi” da estendere anche ai professionisti ordinistici con casse di previdenza private, in quanto la loro esclusione rappresenta una gravissima, inaccettabile discriminazione;
  • sospensione termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, estendendo i termini di cui all’art. 5 del DL 9/2020 a tutti i professionisti sul territorio nazionale;
  • avvalorare l’interpretazione che ai sensi dell’art. 1 commi 7 e 10 del DPCM dell’11 marzo 2020 è possibile lo svolgimento con collegamento da remoto delle sedute di Consiglio, delle assemblee per assunzioni di delibere, approvazione bilanci, etc.;
  • plafond liquidità CDP a supporto attività produttive colpite da emergenza;
  • differimento o sospensione termini approvazione bilanci societari;
  • dotazione del Codice dei contratti di un unico regolamento di attuazione, che possa costituire un punto di riferimento chiaro e certo per gli addetti ai lavori, approvando il testo già proposto dalla filiera delle costruzioni, il quale punta a:

1. restituire centralità al progetto nei processi di trasformazione del territorio;
2. snellire le procedure, riducendo il peso della burocrazia;
3. aprire il mercato dei lavori pubblici ai professionisti di talento ed alle strutture professionali medio piccole;

  • approvazione urgente delle “Linee guida per l’Architettura” e delle modifiche al DPR 380, in merito ai quali la filiera delle costruzioni ha fornito condivisi contributi;
  • semplificare ed accelerare delle procedure nel processo di programmazione, affidamento e verifica dei Servizi di Architettura e Ingegneria (SAI);
  • prescrivere alle stazioni appaltanti che, per affidamenti di SAI ordinari di importo stimato inferiore ad € 40.000,00 vengano “sempre” utilizzate le procedure già previste dall’art. 36 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.: l’affidamento diretto senza la propedeutica consultazione di più operatori economici;
  • per l’esecuzione di opere pubbliche di particolare interesse architettonico, promuovere l’adozione della procedura del concorso di progettazione a due gradi di cui all’art. 154 comma 4 del Codice;
  • sblocco degli investimenti in opere pubbliche;
  • sblocco della progettazione di opere pubbliche, puntando soprattutto agli incarichi ai liberi professionisti;
  • promozione, con investimenti strutturali, degli interventi di rigenerazione urbana sostenibile, mediante concorsi di progettazione in due gradi, con requisiti ex post, per favorire l’ingresso dei giovani nel mercato della progettazione, sull’esempio del concorso della Val Polcevera, eccezionale dimostrazione di trasparenza, qualità e cistituzione di un Fondo di Rotazione per la progettazione delle opere pubbliche;
  • per le gare pubbliche di progettazione con l’obbligo di sopralluoghi preventivi, prevedere l’adozione della sospensione della procedura in itinere o una proroga dei termini di gara fino alla fine del periodo emergenziale e/o esclusione dell’obbligo dei sopralluoghi preventivi;
  • differimento dei termini di scadenza dei titoli edilizi e piani urbanistici attuativi;
  • rimozione degli elementi frenanti il rilascio dei titoli edilizi, in particolare nelle zone terremotate;
  • sostegno alla digitalizzazione degli studi professionali”.

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