mercoledì, Dicembre 3, 2025

Con voi, nel primo mattino di un’Italia nuova

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Cari Lettori,

a poche ore dall’inizio del nuovo anno, vorremmo dedicarvi una riflessione e un augurio. Lo facciamo con grande emozione, ripassando con la memoria il cammino di un anno difficile e denso di significati. Un anno che ha riportato uno spirito positivo al centro delle nostre vite, senza dipanare del tutto le ombre che ancora perdurano nel nostro lavoro. Non a caso parliamo di ombre sul lavoro, perché la nostra amarezza civile è rimarcata dalle morti recenti dei tre gruisti di Torino, vittima dell’errore e della mancata coscienza professionale che ancora provoca troppe vittime nei cantieri d’Italia. Ecco la prima parte della nostra riflessione, quindi. La sicurezza e la responsabilità devono guidare il lavoro e i rapporti tra le imprese e le persone. Senza questo rispetto e questa coscienza, ogni tentativo di progresso e di ripresa si ridurrebbero a pura speculazione, a una contingenza senza prospettive e senza vantaggi per la società e per l’economia del Paese.

Di questo 2021 porteremo in dote, comunque, anche la fiducia ritrovata dopo il baratro di una pandemia che sembrava senza rimedio. Ora la guerra è ancora in corso ma se ne intravede, chiara, la vittoria futura. Questa prova difficilissima, se qualcosa ha portato, oltre il dolore, la possiamo definire come brama di rivalsa. Brama di vita, di ricostruzione del nostro destino di Nazione. Abbiamo avuto governi che hanno cercato di indicare una via nuova per uscire dall’impasse, decisioni legislative che hanno dato impulso all’economia e ai nostri comparti manifatturieri, imprese coraggiose che hanno moltiplicato gli sforzi e gli investimenti. Noi di Mediapoint & Exhibitions abbiamo fatto l’impossibile per rilanciare il settore fieristico specializzato, portando al suo livello di partecipazione e di successo più alto il GIS, quelle Giornate Italiane del Sollevamento che tanto erano attese da costruttori e aziende di servizio dopo oltre un anno di chiusure e di deserto rappresentativo. Prima ancora, sempre negli spazi di Piacenza Expo, è stata la volta del Geofluid, con l’Europa delle perforazioni e delle fondazioni speciali unita nel segno di una rigenerazione di spirito e di progetti. E nell’anno che attendiamo, ci sarà il GIC, le Giornate Italiane del Calcestruzzo, ad ospitare lo slancio e le prospettive di un settore che cerca il proprio moto di rivincita, dopo anni di enormi difficoltà e di problematiche irrisolte.

Ecco la seconda parte della nostra riflessione e l’augurio che ne consegue. Non perdiamo questo tesoro costruito con tanta fatica e con molte speranze. Non sprechiamo l’occasione di incedere con passo deciso verso un nuovo futuro del Paese, incentivato da infrastrutture finalmente realizzabili, da nuovi e concreti piani energetici, da modernità di pensiero e azione nella pubblica amministrazione e nell’imprendere privato. Ci aspetta un avvenire di transizioni decisive dove l’energia fossile non scomparirà con un colpo di bacchetta magica e non farà la parte caricaturale del Male assoluto a beneficio dei luoghi comuni. Ci attende la coscienza di un cambiamento progressivo e responsabile, dove nuove prospettive di alimentazione (come quelle, importantissime, legate all’idrogeno, ad esempio, forse ancora più decisive, a lungo termine, rispetto all’orizzonte dell’elettrificazione) accompagneranno l’autentica sostenibilità delle produzioni industriali e della vita sociale. Una coscienza, badate bene, che andrà curata con senso di cultura autentico e seguendo la strada della scienza applicata e della ragionevolezza. Perché errori marchiani e superficialità da salotto non sono più ammesse, quando sono in gioco le esistenze di comunità intere e la coesione sociale garantita dal lavoro.

Oggi che l’Italia cerca con coraggio di incamminarsi su una strada virtuosa e di risurrezione economica e civile, tutti noi dobbiamo aiutarne le sorti. Senza risparmio e senza timori. Come responsabili della comunicazione e come promotori di idee e progetti, noi per primi dobbiamo stare vicini a chi lavora e cammina, su questa strada luminosa. Anticipando i passi, nell’avanguardia delle proposte, e proponendo sempre il varco più vantaggioso e sicuro. Nel nome della solidarietà e delle cose fatte bene. Il nostro augurio è quello di tenerci la mano, in questa alba del 2022. Di starci vicini e di non lasciare più sola questa nostra Italia, fino a quando non sorgerà il sole di quel mattino bellissimo che attendiamo da tanto tempo.

A tutti voi, i nostri migliori auguri di Buon Anno

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