C’è un’intelligenza silenziosa che corre lungo i corridoi logistici, fatta di algoritmi, sensori, software e percorsi tracciati al millimetro. Ma prima ancora della programmazione, dei flussi e dei carichi, c’è un protagonista fondamentale da tenere in alta considerazione: il suolo. E non ci riferiamo a quello metaforico della “base industriale” su cui si poggiano le storie che raccontiamo ogni giorno sulle nostre pagine, ma la superficie reale su cui ogni macchina si muove. Ed è proprio su questa dimensione fisica e troppo spesso trascurata che si concentrerà uno degli interventi più attesi dell’AGV Conference, unica conferenza italiana interamente dedicata ai sistemi a guida automatica, in programma il 26 settembre dalle 15 alle 17, durante il secondo giorno del GIS EXPO di Piacenza.
Organizzata dalle riviste FAB e Sollevare, la conferenza ospiterà interventi da parte di alcuni dei protagonisti della filiera dell’automazione logistica, in particolare, come si evince dal titolo, dei veicoli a guida autonoma. Tra questi, spicca il contributo di Mariangela Marconi, presidente dell’Ente nazionale Conpaviper, che porterà la voce delle aziende specializzate nelle pavimentazioni industriali, con un occhio di riguardo per logistica e intralogistica, evidenziando le sfide attuali e future legate alla progettazione delle superfici in ambienti automatizzati.

La pavimentazione, architrave invisibile
In un impianto moderno, la pavimentazione è il primo layer di dialogo tra l’infrastruttura e i sistemi automatizzati di movimentazione, una rete formata da schiere sempre più innovative di AGV (Automated Guided Vehicles), AMR (Autonomous Mobile Robots), LGV (Laser Guided Vehicles). La precisione con cui questi veicoli navigano all’interno dei magazzini dipende in gran parte dalla planarità, regolarità e resistenza della superficie che percorrono. Eppure, nel cronoprogramma dei cantieri, le pavimentazioni vengono spesso relegate a fase terminale, trattate alla stregua di finitura, sovente appaltate con capitolati standardizzati, in assenza di un reale coordinamento tra progettisti, fornitori di impianti e operatori logistici.
Il risultato? Superfici inadeguate, incapaci di supportare le crescenti pressioni dei flussi automatizzati, esposte a deformazioni in corrispondenza dei giunti, soggette a fessurazioni precoci. Una criticità tanto più grave se si considera che gli impianti automatizzati lavorano senza sosta, giorno e notte, e che le tolleranze ammesse — in termini di vibrazioni, attriti e micro-urti — si misurano ormai in micron.

AGV e pavimentazioni: un’interazione da ripensare
L’AGV Conference 2025 si pone, dunque, come un’opportunità per ristabilire un dialogo progettuale tra tecnologie di movimentazione e infrastruttura portante. In particolare, l’intervento della presidente di Conpaviper sarà dedicato a definire i requisiti prestazionali delle pavimentazioni per magazzini automatizzati, con attenzione ai nuovi carichi dinamici indotti dai veicoli autonomi, alle prestazioni richieste in termini di planarità e regolarità superficiale, alla durabilità delle sollecitazioni concentrate (tipiche ad esempio dei carrelli dotati di ruote rigide o dei sistemi su rotaia embedded) e ai limiti delle soluzioni attualmente in uso.
Sarà inoltre affrontato un tema chiave: l’evoluzione degli standard tecnici e normativi applicabili alle pavimentazioni in ambienti ad alta automazione, oggi ancora frammentari e in molti casi non adeguatamente recepiti nei capitolati pubblici e privati. L’obiettivo è avviare una riflessione strutturata che porti a una progettazione integrata, in cui la superficie pavimentale non venga considerata a valle del processo, ma sin dalle fasi iniziali come elemento determinante della performance logistica.

Un settore trasversale che chiede visione
Il comparto delle pavimentazioni industriali, troppo spesso relegato a una dimensione ancillare rispetto alle “grandi tecnologie” dell’intralogistica, si trova oggi in una posizione cruciale per il successo dei progetti di automazione. L’AGV Conference rappresenta l’occasione per ribadirne il ruolo chiave, e per chiedere alle committenze, agli studi di ingegneria e ai general contractor una maggiore consapevolezza nella fase di progettazione integrata.
La logistica del futuro, interconnessa, digitale e iper-performante, non può prescindere dalla qualità meccanica, geometrica e funzionale delle superfici su cui si muove. E proprio su queste superfici si gioca oggi una parte decisiva della partita per l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dell’intera filiera industriale.