La costruzione del nuovo Harbor Bridge lungo la US 181 rappresenta il culmine di anni di studi, impegno, collaborazione e partecipazione pubblica, sotto il coordinamento del Texas Department of Transportation.
Nell’immaginario di chi, come chi scrive, l’America non la vive in qualità di cittadino, lo stato del Texas rappresenta quasi la carta d’identità degli Stati Uniti. Con la sua sacra dedizione al lavoro, fatta di uomini e donne immortalati da sempre con gli iconici stivali e cappelli da cowboy, le sgasate nei pickup, la schiettezza spiazzante che colpisce, ma non manca di rispetto, lo stato più meridionale al confine con il Messico ha visto la conclusione, pochi giorni fa, di un progetto infrastrutturale di grande rilievo.
Dopo un iter travagliato, durato quasi vent’anni, l’inaugurazione, svoltasi lo scorso sabato 28 giugno del nuovo Harbor Bridge di Corpus Christi, località nel sud del Texas, sancisce una tappa imprescindibile nella riqualificazone di uno degli hub portuali più importanti dello Stato. Collocandosi a pieno titolo tra i progetti più rilevanti per scala, complessità tecnica e ambizione – resa possibile da un investimento complessivo di 1,3 miliardi di dollari – la nuova opera sostituisce l’ormai obsoleto ponte realizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, ponendosi come il ponte strallato in calcestruzzo prefabbricato più lungo del Nord America e la struttura più alta del Sud Texas.
Nel prossimo numero di Concrete News l’approfondimento sul progetto, la sua storia, le tecniche esecutive e le caratteristiche di un’opera che plasma definitivamente lo skyline della cittadina di Corpus Christi e riqualifica l’intera fruizione di uno dei porti principali a livello mondiale per l’export di greggio.