Con un impegno che si fa ogni giorno più concreto, Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili – annuncia la propria adesione al Manifesto per il futuro dell’architettura, lanciato la scorsa settimana dal curatore della 19^ Mostra Internazionale di Architettura – Biennale di Venezia, Carlo Ratti, e dal Presidente del Governo spagnolo Pedro Sánchez. Un’iniziativa che si muove verso una “nuova architettura dell’adattamento”, che parla direttamente al cuore delle sfide urbane contemporanee, in un momento in cui il cambiamento climatico e l’urgenza sociale impongono scelte rapide e visioni lungimiranti.
“Si tratta di un messaggio che la nostra associazione porta avanti con convinzione da mesi e che a ottobre sarà uno dei temi centrali della grande Conferenza internazionale sul futuro delle città che si svolgerà a Roma con la direzione di Francesco Rutelli“, afferma la presidente Ance, Federica Brancaccio. Il richiamo all’azione lanciato dalla Biennale di Venezia trova dunque pieno riscontro nel lavoro che Ance sta conducendo insieme all’intera filiera delle costruzioni, che sarà presente alla rassegna veneziana – che aprirà a Venezia il mese prossimo, dal 10 maggio al 23 novembre 2025 – sotto il logo unitario “Fondamentale”.

Non si tratta solo di un’adesione formale: promuovere politiche urbane capaci di anticipare i rischi legati alla crisi climatica, così come rispondere in modo sistemico alle mutate esigenze sociali, è una priorità che l’Ance ha messo al centro della propria agenda strategica. “È il momento – aggiunge Brancaccio – di una risposta collettiva e proattiva. Abbiamo l’occasione di dimostrare che l’Europa può unirsi attorno a un progetto di resilienza urbana, grazie anche all’attenzione crescente da parte della Commissione europea”.
La Conferenza “Città nel futuro 2030-2050”, che si svolgerà a Roma nell’autunno prossimo, sarà un ulteriore snodo di riflessione e di proposta concreta. L’evento, che vedrà la partecipazione dello stesso Carlo Ratti, oltre a esponenti delle istituzioni nazionali, amministratori locali, esperti e accademici, metterà al centro tre temi cruciali: adattamento urbano, rigenerazione delle aree costruite ed emergenza abitativa. Una triade su cui si gioca il volto delle città europee dei prossimi decenni.
“Le nostre imprese sono pronte a fare la propria parte – conclude Brancaccio – grazie a una grande spinta all’innovazione, per individuare soluzioni e strategie sostenibili per il futuro del Paese”.