Nel mattino intenso e movimentato di Matteo Salvini, nella giornata odierna a Genova, la dichiarazione del ministro delle Infrastrutture ha definito l’esordio dei “lavori del tunnel subportuale di Genova” come un “esempio dello Stato che collabora e funziona”.
Le dichiarazioni del ministro plaudono a un’opera fondamentale per la città della Lanterna. Parliamo del primo tunnel sottomarino italiano e il più grande d’Europa, con 3,4 chilometri di gallerie che collegheranno Genova Ovest a Genova Est attraversando l’area portuale (a una profondità massima di 45 metri). Due i trafori principali, uno per ogni senso di percorrenza, per 16 metri di diametro (il quarto al mondo per dimensione). L’infrastruttura dovrebbe essere consegnata alla città nel 2029, con vantaggi sensibili sotto il profilo della velocità di percorrenza e della riduzione del traffico in tutto il sistema stradale cittadino.
In superficie, sarà realizzato, inoltre, un nuovo parco urbano di 10 ettari.
Avvio ufficiale con la demolizione del capannone Csm, dopo il trasferimento dell’azienda, per liberare circa 25.000 metri quadrati di aree a San Benigno, dove verrà realizzato l’imbocco a Ovest del tunnel, da cui partiranno gli scavi di entrambe le gallerie con TBM (Tunnel Boring Machine), da ponente a levante, iniziando dalla tratta più a sud. Previste anche alcune opere accessorie, come i nuovi parchi della Lanterna, della Foce e di Carignano, nonché i riempimenti di alcune banchine portuali con i materiali di risulta. Non si andrà a gara, ma l’assegnazione dei lavori – del costo di circa di un miliardo di euro (pagato da Aspi-Autostrade per l’Italia) – sarà in house, alla controllata Amplia (ex Pavimental).