Dopo essersi “allenata” in Austria, finalmente la TBM “Gaia” può essere schierata al di qua delle Alpi, per realizzare una delle opere più rilevanti, dal punto di vista idrico, che interessano il nostro paese. Stiamo parlando della galleria idraulica sotterranea che verrà costruita nella zona a sud ovest della città metropolitana di Torino, già denominata dai torinesi “idropolitana“. Il grande progetto, commissionato da Smat (Società Metropolitana Acque Torino) si configura come una misura di fondamentale importanza dal punto di vista ambientale e idrologico, in quanto, grazie al nuovo collettore, si potranno smaltire le acque miste e di prima pioggia che, attualmente, vengono riversate nel fiume Po, unite agli scarichi di pulizia degli androni e dei marciapiedi.
Per raggiungere l’Italia, “Gaia” – un gioiellino da 15 milioni di euro – ha dovuto compiere un lungo viaggio, complesso e multi-modale, orchestrato magistralmente da uno specialista quale Savino Del Bene, che dalla città di Schwanau (in Germania), ha trasportato con successo la talpa meccanica fino a Torino, compiendo un’operazione logistica di alto livello per un progetto di ingegneria di grande portata.
La spedizione ha riguardato i quattro componenti fondamentali della Tunnel Boring Machine necessari per la costruzione del collettore, che correrà sotto la città di Torino per un totale di 14,4 Km, scavando al ritmo di 12 metri al giorno. L’impressionante reticolo si insinuerà ad una profondità di oltre 20 metri, per non interferire con la rete già esistente di sottoservizi. “Gaia” ha un diametro esterno di 4,1 metri e la testa fresante dello scudo è lunga circa 10 metri.
Tra terra e mare
L’itinerario della spedizione ha seguito un percorso articolato, sfruttando diverse modalità di trasporto, per garantire la massima efficienza e sicurezza. La spedizione ha avuto inizio a Schwanau, dove i quattro segmenti, eccezionali per dimensioni e peso, sono stati caricati su camion presso lo stabilimento del produttore (non lo citiamo direttamente, ma i più attenti lettori potranno facilmente dedurne il nome, ndR) e trasportati fino al porto fluviale di Kehl. Da qui, il viaggio della TBM è proseguito su una chiatta che ha navigato lungo il Reno fino a Rotterdam, dove è stata poi trasbordata su di una nave Break Bulk noleggiata da Savino Del Bene, per poi concludere il restante transito marittimo al porto di Genova. Al porto nazionale, lo scarico – operazione effettuata con perizia dallo staff dell’impresa – dei segmenti e la preparazione per l’ultima tratta del viaggio, eseguita su gomma, con mezzi della consociata del Gruppo Savino Del Bene, CRT Udine, specializzata nella gestione di carichi eccezionali.
A Torino, i componenti sono stati consegnati direttamente in cantiere, pronti per l’assemblaggio e l’utilizzo nella costruzione del collettore mediano.
Parallelamente al trasporto multi-modale dei quattro componenti più pesanti della talpa meccanica, Savino Del Bene ha gestito anche la spedizione eccezionale di altri componenti, di minore peso e dimensioni, caricati su circa 30 camion che hanno viaggiato su strada da Schwanau a Torino.
La TBM “Gaia”, giunta a destinazione, è ora pronta per entrare in azione e contribuire allo sviluppo delle infrastrutture della città piemontese e di un hinterland di 20 comuni.
Questa operazione di trasporto – realizzata nell’anno in cui Savino Del Bene festeggia i suoi 125 di storia e attività – esemplifica al meglio il settore del trasporto eccezionale, che vede nell’impresa toscana un’eccellenza di primo livello.
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